I narratori degli anni Novanta

La produzione narrativa dell'ultimo decennio del secolo si è allontanata dall'esperienza minimalista e ha percorso vie in cui il gusto del pubblico e l'intervento delle tecnologie hanno prodotto forti condizionamenti. Spesso la rincorsa al best-seller prevale sullo sforzo della realizzazione artistica.

Stephen King (1946), nato a Portland, è autore di libri horror (Carrie, 1974; Shining, 1977; Christine, 1983; Pet Sematary, 1983; It, 1986; Misery, 1987; Dolores Clairbone, 1993), nei quali, utilizzando motivi attinti dal folclore, dalla cultura popolare e dalla parapsicologia, ha dato volto e connotati a paure e ossessioni degli ultimi decenni; da molti suoi romanzi sono stati tratti film di successo.

Michael Crichton (1942), nato a Chicago, medico, ha scritto romanzi in cui avventura e scienza si intrecciano, fondendo abilmente fantasia ed elementi tratti dai settori più avanzati della ricerca scientifica. Ogni suo romanzo ha ottenuto grande successo, così che sono state numerose le versioni cinematografiche. Dopo l'esordio con Andromeda (1969), Congo (1981), Jurassic Park (1990), Rising sun (Sol levante, 1992), Lost world (Il mondo perduto, 1995). La sua opera di maggior valore letterario è forse la raccolta di racconti autobiografici Travels (Viaggi, 1988).

William Gibson (1948), nato nella Columbia Britannica, è autore di libri incentrati su realtà virtuale (cyberspace), quali Cyberpunk e Internet, che hanno per protagonisti personaggi della strada (computer cowboys) che non riescono più a controllare il mondo di intelligenze artificiali che li circonda. Oltre alla raccolta di racconti Burning Chrome (La notte che bruciammo Chromo, 1986), che contiene il racconto Johnny Mnemonic (scritto già nel 1980), ha scritto i romanzi Neuromancer (Neuromante, 1984), Monna Lisa Overdrive (Monna Lisa cyberpunk, 1988), il best-seller Virtual light (Luce virtuale, 1990), The difference engine (La macchina della realtà, 1991), Aidorn (1996).