Jack Kerouac

Jack Kerouac (1922-1969) fu uno dei maggiori esponenti della beat generation. Nato a Lowell, Massachusetts, frequentò per poco la Columbia University, si arruolò in marina, ma insofferente della disciplina militare fu congedato. A New York incontrò Allen Ginsberg e W. Borroughs, con i quali vagabondò da una costa all'altra degli Stati Uniti alla ricerca di un'esistenza libera dalle convenzioni sociali. Dopo il successo conseguito, a partire dal 1961 si ritirò a vivere in isolamento nelle vicinanze della costa californiana. Morì a Saint Petersburg, in Florida. Dopo il primo romanzo, The town and the city (1950), pubblicò On the road (Sulla strada, 1957), che ebbe un successo straordinario e divenne un libro culto dell'epoca. I temi della narrativa di Kerouac, caratterizzata da un forte autobiografismo, sono: il viaggio come momento di introspezione e occasione di rapporti autentici fra individuo e ambiente; la ricerca dell'esperienza estatica attraverso le filosofie orientali, l'alcol, la droga e il sesso; l'affermazione di un'esistenza tutta vissuta nel presente. Come il testo di Salinger, anche quello di Kerouac era rivolto alla nuova gioventù (forse più a quella di origini piccolo-borghesi) desiderosa di avere più voce in capitolo ­ socialmente e culturalmente ­ e proponeva una fuga dalla vacuità, dall'ipocrisia e dal falso perbenismo, gridava il disagio di una generazione ferita dall'esperienza della guerra, ma alla quale nessuno dava ascolto. Il suo stile, profondamente diverso da quello controllato e college slang di Salinger, è una "prosa spontanea", un linguaggio "parlato" e "sincopato", alle cui radici si coglie la lezione di Whitman. Seguirono i romanzi The subterraneans (I sotterranei, 1958), Doctor Sax (Il dottor Sax, 1959), Maggy Cassidy (1959) e Visions of Gerard (Le visioni di Gerard, 1963). È autore anche di una raccolta di poesie, Mexico City blues (1959), in una lingua modulata su un ritmo che ricorda il jazz, e di due biografie, Desolation angels (Angeli della desolazione, 1965) e Satori in Paris (Satori a Parigi, 1966).