Dal secondo dopoguerra alla fine del Novecento

In sintesi

La prosa. Gli anni QuarantaLa narrativa si concentra soprattutto nella descrizione della guerra e della vita militare: Irwin Shaw (1913-1984), con I giovani leoni (1948); James Jones (1921-1977), con Da qui all'eternità (1951); Norman Mailer (1923), con Il nudo e il morto (1948).
Il romanzo poliziesco e la fantascienza

Spiccano per qualità narrative e descrittive nel genere poliziesco: Dashiell Hammett (1894-1961) e Raymond Chandler (1888-1959), della "scuola dei duri"; Patricia Highsmith (1925-1991). Nella fantascienza la satira e la denuncia di una società massificata sono alla base dell'opera di Ray Bradbury (1920) e di Kurt Vonnegut jr (1922-2007).

Gli anni Cinquanta

Vedono l'irrompere della beat generation, movimento protestatario giovanile in rivolta contro i modelli consumistici e conservatori della generazione adulta, e l'insorgere di grandi contrasti politici e sociali. Jerome David Salinger (1919-2010) pubblica nel 1951 Il giovane Holden, che affronta il problema dell'alienazione giovanile. Jack Kerouac (1922-1969) è uno dei maggior esponenti della beat generation. Il suo romanzo Sulla strada (1957) propone una fuga dall'ipocrisia e dal falso perbenismo, grida il disagio di una generazione ferita dalla guerra, adottando uno stile spontaneo, modellato sulla lingua parlata. Altre opere: i romanzi The subterraneans (1958), Doctor Sax (1959), Maggy Cassidy (1959), Visions of Gerard (1963). Altri scrittori: Paul Bowles (1910-1999), autore del Tè nel deserto (1949); Truman Capote, (1924-1984) autore di Altre voci, altre stanze (1948), Colazione da Tiffany (1958), A sangue freddo (1965); Vladimir Nabokov (1899-1977), autore di Lolita (1955), Pnin (1957), Fuoco pallido (1962), Cose trasparenti (1973), La distruzione dei tiranni (1975).

La narrativa ebraico-americana

Il più importante rappresentante della cultura ebraica in America è Isaac B. Singer (1904-1991), il quale però scrive in yiddish e non può essere totalmente iscritto alla letteratura americana; per la sua opera narrativa (una delle più importanti del Novecento) riceve il Nobel nel 1978. Il rabbino Chaim Potok (1929-2002) racconta l'inserimento delle comunità chassidiche nella società americana. Saul Bellow (1915-2005), di origine ebreo-russa, mostra nei suoi romanzi un'analisi, spesso grottesca, del disagio e dell'alienazione dell'individuo nella realtà della metropoli moderna. Opere: i romanzi L'uomo in bilico (1944), La vittima (1947), Le avventure di Augie March (1953), La resa dei conti (1956), Il re della pioggia (1959), Il dono di Humboldt (1975). Nel 1976 ottenne il premio Nobel. Bernard Malamud (1914-1984) scrisse Il commesso (1957), Gli inquilini (1971) e Vite di Dubin (1979). Philip Roth (1933) nei romanzi Il lamento di Portnoy (1969), Lo scrittore fantasma (1979), La lezione di anatomia (1983) analizza le contraddizioni della vita americana.

Gli anni Sessanta

Sono un periodo di gravi tensioni sociali e anche la letteratura underground riflette questo clima di impegno. William Burroughs (1914-1997) è stato lo scrittore sperimentale più importante del secondo dopoguerra americano: egli sconvolge la struttura del romanzo ricorrendo a tecniche di collage. Opere: Il pasto nudo (1959), Nova Express (1964), Ragazzi selvaggi (1971), Porto dei santi (1975), Le terre occidentali (1987). Altri autori: Gore Vidal (1925), Thomas Pynchon (1937), Tom Wolfe (1931), John Updike (1932-2009), Charles Bukowski (1920-1995).

La letteratura afroamericana

Ralph Waldo Ellison (1914-1994); Chester Himes (1909-1984), autore di forti romanzi sulla questione razziale e di polizieschi di qualità; James Baldwin (1924-1987), figura centrale della cultura afroamericana. Richard Wright (1909-1960) è considerato il padre della letteratura di protesta nera: Paura (1940) e Ragazzo nero (1945).

Gli anni Settanta

Vedono affermarsi altre minoranze etniche e un gruppo consistente di scrittrici afroamericane: Toni Morrison (1931), attenta ai problemi della donna di colore in America. Opere: L'occhio più azzurro (1970), Sula (1973), Canto di Salomone (1977), Amatissima (1987), Jazz (1992), Paradiso (1997). Alice Walker (1944), autrice, fra gli altri, di Meridian (1976) e Il colore viola (1982). Verso la fine del decennio nasce il minimalismo, caratterizzato da uno stile asciutto e una predilezione per il racconto breve. Suo iniziatore viene considerato Raymond Carver (1938-1988), autore dei romanzi Vuoi star zitta per favore? (1976), Di cosa parliamo quando parliamo d'amore (1981), Cattedrale (1984), Voi non sapete cosa è l'amore (1983), Chi ha usato questo letto (1988). Altri minimalisti: Ann Beattie (1947), Grace Paley (1922-2007), Joan Didion (1943).

Gli anni Ottanta

Si afferma una serie di scrittori detti postminimalisti che descrive nei propri romanzi l'America alla rincorsa del successo e del denaro e che rinuncia a qualsiasi ideale; gli autori più rappresentativi sono Jay McInerney (1955), autore di Le mille luci di New York (1984), Riscatto (1985), Si spengono le luci (1992), L'ultimo dei Savage (1996); Bret Easton Ellis (1964), autore di Meno di zero (1985), Le regole dell'attrazione (1987) e American psycho (1990); David Leavitt (1961), autore di Ballo di famiglia (1984), La lingua perduta delle gru (1986), Eguali amori (1988), Un luogo dove non sono mai stato (1990).

Gli anni NovantaStephen King (1946) autore di libri horror quali Carrie (1974), Shining (1977), It (1986), Misery (1987); Michael Crichton (1942), autore di Andromeda (1969), Jurassic Park (1990), Sol levante (1992), Il mondo perduto (1995); William Gibson (1948), autore di romanzi sulla realtà virtuale come Neuromante (1984).
La poesiaIl panorama si presenta frazionato in vari gruppi e scuole.
“Confessional poetry”L’autore cerca un coinvolgimento personale, fa una rivelazione di se stesso e dei propri stati emotivi e psicologici. Autori: Randall Jarrell (1914-65); Karl Shapiro (1913); Robert Lowell (1917-1977), considerato uno dei maggiori poeti americani del secondo dopoguerra (Il castello di lord Weary, 1946; Studi dal vero, 1959; Taccuino 1967-68; Per Lizzie e Harriet e Storia, entrambi del 1973; Il delfino, 1977); Elizabeth Bishop (1911-1979); John Berryman (1914-1972); Anne Sexton (1928-1975), Sylvia Plath (1932-1963).
Gli oggettivistiPropongono una lingua colloquiale e oggettività: Louis Zukofsky (1904-1982), George Oppen (1907-1985), John Hollander (1929), Philip Levine (1928).
I “Black Mountain poets”Si oppongono al formalismo, alla poesia accademica e propongono i ritmi della vita parlata in una forma intesa come “estensione del contenuto”. Promotore del movimento è Charles Olson (1910-1970). Altri poeti, Robert Duncan (1919), Denise Levertov (1923), Robert Creely (1926).
La poesia soggettivistaRifiuta l’immagine oggettiva proposta dall’avanguardia preferendo un’immagine più “profonda” e legata al subconscio. Autori: Robert Bly (1926), James Wright (1927-1980).
I poeti della “beat generation”Desiderano far uscire la poesia dall’isolamento delle biblioteche e farne “poesia di strada”, considerando provocatoriamente l’individualismo anarchico e pacifista, la libertà e promiscuità sessuale, l’alcol e le droghe come strumenti liberatori. Allen Ginsberg (1926-1997), con il suo componimento Urlo (1955), scritto in verso ritmato sulla cadenza del parlato, compone il manifesto della beat generation. Egli integra la sua forte carica visionaria con la realtà quotidiana. Subisce il fascino del pensiero buddhista e si batte contro l’imperialismo materialista americano. Opere: Kaddish (1960), Lo specchio vuoto (1961), La caduta dell’America (1972), Respiri mentali (1978). Lawrence Ferlinghetti (Immagini del mondo trascorso, 1955; Il significato segreto delle cose, 1968; Paesaggi di vita e di morte, 1979). Altri autori: Gregory Corso (1930), Gary Snyder (1930) e Michael McClure (1932).