James Fenimore Cooper

James Fenimore Cooper (1789-1851) nacque a Burlington, nel New Jersey. Espulso da Yale per una rissa, si arruolò in marina. Sposatosi (1811) con Susan De Lancey, appartenente a una delle ultime famiglie aristocratiche e sostenitrici della monarchia inglese, cominciò a scrivere per onorare una scommessa con la moglie, ammiratrice di Jane Austen. Nel 1826, all'apice della sua popolarità, Cooper partì per l'Europa, dove conobbe W. Scott e Lafayette e visse fino al 1833. Si stabilì in seguito definitivamente a Cooperstown (cittadina fondata dal padre sul lago Otsego, nei pressi di New York). Nell'ultimo decennio di vita svolse un'intensa attività di polemista politico, passando da posizioni liberali a una concezione molto conservatrice, che lo portò a sostenere la legittimità della schiavitù. La sua popolarità andò declinando, in parte a causa delle sue idee politiche, in parte per i continui attriti con la stampa.

Dopo il mediocre tentativo di Precaution (Precauzione, 1820), romanzo ambientato nell'alta società inglese, Cooper trovò la propria strada con i romanzi storici sulla rivoluzione americana, The spy (La spia, 1821), i romanzi marinareschi The pilot (Il pilota, 1823), The red rover (Il corsaro rosso, 1828), The sea lions (I leoni del mare, 1849) e soprattutto con i romanzi della frontiera: The pioneers (I pionieri, 1823); The last of the mohicans (L'ultimo dei mohicani, 1826), la sua opera più famosa e ancor oggi conosciuta; The prairie (La prateria, 1827); The pathfinder (Il cercatore di piste, 1840); The deerslayer (L'uccisore di daini, 1841). Questi romanzi costituiscono le cinque parti di un ciclo noto come Leather-Stocking tales (Storie di Calza di Cuoio), che ha come protagonista il vecchio cacciatore bianco Natty Bumppo. Negli ultimi anni espresse il suo pessimismo e la sua amarezza nella trilogia formata da Satanshoe (Il piede di Satana, 1845), The chainbearer (L'intendente, 1845) e The redskins (I pellirosse, 1846).

Tema centrale della narrativa di Cooper in queste opere è l'America selvaggia, con il suo codice di valori: Natty Bumppo, coraggioso, gentile, astuto, si muove abilmente fra due mondi, quello degli indiani, ritenuti fratelli, e quello dei bianchi. Tutto viene inserito in ordine perfetto, in un equilibrio fra natura e civilization, dove si vive in una reciproca collaborazione tra classi e razze ma conservando la propria identità (si pensi, per esempio, all'amicizia, nell'Ultimo dei mohicani, fra Natty e gli indiani Chingachgook e Uncas).

La narrativa di Cooper non è sempre curata dal punto di vista stilistico e soffre di una certa arbitrarietà delle trame e di un umorismo un po' forzato, ma spicca per il grande vigore inventivo e ha il grande merito di aver aperto la via al romanzo di argomento americano. Dopo la morte fu dimenticato dalla critica e solo verso il 1920 si cominciò a considerarlo il primo grande osservatore e testimone della società americana.