Plinio il Vecchio

Le opere

Studioso infaticabile, prendeva appunti su tutto ciò che leggeva e vedeva, raccogliendoli in ben 160 volumi. Compose opere di argomenti vari; l’unica pervenuta è la monumentale Naturalis historia (Storia naturale), in 37 libri. Gli scritti perduti, elencati in ordine cronologico, riportati dal nipote in una lettera a Tacito, sono: De iaculatione equestri
unus, un libro sul lancio del giavellotto da cavallo; De vita Pomponii Secundi duo, due libri sulla vita del poeta Pomponio Secondo; Bellorum Germaniae viginti, 20 libri sulle guerre di Germania; Studiosus, 3 libri sulla formazione dell’oratore; Dubii sermonis octo, 8 libri, su questioni grammaticali e linguistiche, dei quali sono giunti vari frammenti in citazioni di grammatici; A fine Aufidi Bassi triginta unus, 31 libri sulla continuazione della storia di Roma di Aufidio Basso, dalla morte di Claudio a Vespasiano.

Naturalis Historia

L'imponente Naturalis historia (Storia naturale), dedicata al futuro imperatore Tito, fu pubblicata postuma da Plinio il Giovane. È un'enciclopedia in cui lo scrittore riversò tutto il frutto delle sue ricerche, tratte da 2000 volumi di 500 autori diversi tra latini e greci, e dei suoi appunti di viaggio, per un complesso di 34 000 notizie.

Dopo gli indici generali e bibliografici (libro I), composti dal nipote, ma le fonti erano premesse a ogni singolo libro, l'opera tratta di cosmologia (libro II); di geografia ed etnografia dell'Europa, dell'Africa e dell'Asia (libri III-VI); di antropologia (libro VII); di zoologia (libri VIII-XI); di botanica (libri XII-XIX); di medicina basata sui farmaci tratti dalle piante e dagli animali (libri XX-XXXII); di mineralogia, con importanti notizie sulle arti figurative (libri XXXIII-XXXVII). L'opera è frutto, oltre che della curiosità, della volontà dell'autore di essere utile agli uomini, i quali diversamente dagli animali che agiscono per istinto, devono imparare tutto per poter vivere. Plinio non è uno scienziato, ma un erudito con senso pratico e serietà morale. Alcuni dati hanno dello strabiliante e del favoloso; non sempre poi risultano organizzati secondo criteri di rigorosa sistematicità, anche perché privi di una concezione unitaria di base. Tuttavia la Storia naturale è considerata fondamentale sia per la ricchezza dell'informazione sia come repertorio delle conoscenze scientifiche del mondo antico.

L'opera non ha grande valore dal punto di vista letterario; d'altra parte la sua ampiezza escludeva la possibilità di una rielaborazione stilistica, che non rientrava del resto nella tradizione enciclopedica romana.