Lucano e la poesia minore

La poesia minore dell'epoca imperiale

Cesare Germanico (Roma 15 a.C. - Antiochia 19 d.C.) era nipote e figlio adottivo dell'imperatore Tiberio; fu generale e uomo politico. Scrisse il poemetto didascalico Aratea nel quale tradusse i Fenomeni del poeta greco Arato di Soli (315 ca ­ 240 a.C.), aggiornandoli secondo le nuove conoscenze astronomiche. Sono giunti 725 esametri che trattano del cielo, degli astri e delle costellazioni dello zodiaco; la precisione scientifica dei termini si accompagna a versi eleganti e pieni di grazia. Dei Prognostica, in cui elaborò l'opera omonima di Arato, introducendo una visione astrologica estranea al greco, sono rimasti pochi estratti e frammenti.

Di Calpurnio Siculo (sec. I d.C.), non si hanno notizie biografiche, a parte qualche vago cenno nei suoi scritti, come il riferimento all'apparizione di una cometa nel 54 d.C. Il cognome stesso può indicare sia il luogo d'origine, sia il genere bucolico, detto anche siculo dal poeta siracusano Teocrito. Sono pervenute di lui 7 eclogae, la cui composizione è da situare nei primi anni del principato di Nerone. Di carattere prevalentemente pastorale, si ispirano a Virgilio per contenuto e per forma.

È frequente l'esaltazione del giovane Nerone, il cui principato (cosa insolita nella letteratura latina) è celebrato come l'inizio di una nuova età dell'oro. Non è un grande poeta, ma i suoi versi hanno una certa eleganza. Gli è stato attribuito anche il mediocre poemetto encomiastico in esametri, Laus Pisoni, in onore di Calpurnio Pisone, di cui il poeta forse era stato liberto.