I Padri della Chiesa latina

Ilario di Poitiers

Nato a Poitiers all'inizio del IV secolo da nobile famiglia pagana, Ilario ricevette un'ottima educazione retorica. La lettura dei testi sacri lo portò a convertirsi al cristianesimo. Successivamente, intorno al 350, fu eletto vescovo della sua città per la sua grande cultura e per il suo fervore religioso. La sua decisa lotta contro la diffusa eresia ariana lo fece entrare in conflitto con buona parte dell'episcopato della Gallia e dell'Italia; per questo nel 356 venne esiliato in Frigia dall'imperatore Costanzo, simpatizzante dell'arianesimo. Il contatto con la Chiesa orientale completò la sua cultura dottrinale e perfezionò le sue doti di polemista. Ritornato in patria dopo tre anni e ripresa la cattedra episcopale, continuò la lotta contro gli ariani, riportando gran parte della Gallia all'ortodossia. Morì nel 367.

Gli scritti più numerosi di Ilario sono di argomento dogmatico e polemico. Il suo capolavoro, De Trinitate (La Trinità), trattato in 12 libri, fu composto e pubblicato durante l'esilio; in esso Ilario espone il dogma della Trinità, polemizzando contro gli ariani che negavano a Cristo la natura divina. L'opera è soprattutto notevole perché introdusse in Occidente le elaborazioni dottrinali della Chiesa orientale. De Synodis (I sinodi) è un'esposizione delle discussioni tenute nei sinodi orientali sulla dottrina di Ario; Contra Constantium imperatorem è un'invettiva contro Costanzo, tanto violenta da essere pubblicata solo dopo la morte dell'imperatore; Contra Arianos vel Auxentium Mediolanensem (Contro gli Ariani o contro Aussenzio di Milano) è un opuscolo contro Aussenzio, vescovo ariano di Milano. Tra le altre opere vi sono anche commenti ed esegesi di passi della Bibbia. Di lui ci sono pervenuti anche tre inni religiosi, importanti perché rappresentano il primo esempio di innografia cristiana occidentale. Pur conoscendo bene la retorica ­ imitatore di Quintiliano, disse di lui Girolamo ­ Ilario è uno scrittore mediocre e poco originale.