La poesia cristiana

Vittore e Draconzio

Claudio Mario Vittore visse nel V secolo e fu maestro di retorica a Marsiglia, sua città natale. Compose il poemetto in esametri Alethìa (La verità) in 3 libri, dedicato al figlio Eterio. È una parafrasi della Genesi, primo libro della Bibbia, dalla creazione del mondo alla distruzione di Sodoma e Gomorra, in cui si sentono echi di Virgilio, Ovidio e Lucrezio.

Blossio Emilio Draconzio è considerato l'ultimo poeta della letteratura latina. Appartenente a una famiglia senatoria africana, visse a Cartagine, nel periodo del dominio dei vandali. Incorso nell'ira del re Guntamondo per aver scritto un elogio di Zenone, imperatore d'Oriente, venne imprigionato per anni, fino alla morte del sovrano. Compose una raccolta di scritti di ispirazione mitologica pagana, Romùlea, di cui fanno parte due epilli, De raptu Helenae (Il rapimento di Elena) e Medea. A Draconzio è stata attribuita anche la tragedia in esametri Orestes (Oreste). In carcere scrisse Satisfactio ad Guntamundum (Soddisfazione a Guntamondo), in distici elegiaci, per implorare il perdono del re, e De laudibus Dei (Le lodi di Dio), in 3 libri di esametri, componimento consolatorio, che esalta la benevolenza di Dio verso gli uomini ed è ritenuta la sua opera migliore.