Il movimento dello “Sturm und Drang”

Voci tra narrativa e teatro

L'insoddisfazione e la ribellione contro strutture, vincoli ideali e reali, portò gli Stürmer a trovare nell'arena del teatro il luogo naturale ove dar sfogo al proprio “impeto”.

Klinger

Compagno di studi e amico di Goethe, Friedrich Maximilian Klinger (Francoforte sul Meno 1752 - Dorpat, oggi Tartu, 1831) si recò nel 1780 a Pietroburgo, dove fece una rapida carriera militare e diplomatica. Il suo dramma Guazzabuglio (Wirrwarr, 1776), una volta ribattezzato in Sturm und Drang (Tempesta e impeto), diede nome al movimento omonimo, di cui egli fu uno dei maggiori rappresentanti. Questo dramma è semplicemente irrappresentabile e pressoché illeggibile. Il suo linguaggio serve esclusivamente a esprimere passioni tanto violente quanto vuote, i suoi personaggi mettono in scena differenti gradi dell'alienazione mentale: malinconia, mania di grandezza, mania di persecuzione, isteria. Tra gli altri drammi di Klinger si ricordano I gemelli (Die Zwillinge, 1776) e Faust (1811).

Gerstenberg

La lirica giovanile di Heinrich Wilhelm von Gerstenberg (Tondern, Schleswig, 1737 - Altona, Amburgo, 1823) rientra ancora nel classicismo settecentesco, mentre i suoi saggi critici e gli studi su Shakespeare (1765) manifestano già il programma estetico dello Sturm und Drang. La tragedia Ugolino (1768), la sua opera più nota, innalza a simbolo dell'angoscia della generazione dello Sturm und Drang l'ultima notte trascorsa dall'eroe dantesco nella torre.

Lenz

Dopo aver svolto il lavoro di precettore a Strasburgo, Jakob Michael Reinhold Lenz (Sesswegen 1751 - Mosca 1792) nel 1771 conobbe Goethe e lo seguì nel 1776 a Weimar, città dalla quale fu in seguito espulso. Cominciò un periodo di vagabondaggi culminato, alla fine del 1777, nel manifestarsi della pazzia. Assistito da alcuni amici, dal 1781 alla morte visse a Mosca. Il suo saggio Note sul teatro (Anmerkungen übers Theater, 1774) è il più importante scritto teorico-programmatico dello Sturm und Drang; contro le tre tradizionali unità aristoteliche, Lenz afferma la centralità dell'unità interna dell'ispirazione, per quanto spezzettata in “cento unità” diverse, e sostiene che il perno del dramma non è l'azione ma il “caratteristico”. Tra i lavori teatrali di Lenz spiccano Il precettore (Der Hofmeister, 1774), grottesca vicenda che si conclude con l'autoevirazione del protagonista, e soprattutto I soldati (Die Soldaten, 1776), crudo dramma in cui un nobile rovina per leggerezza un'onesta donna. Aspra, espressiva, modernamente realistica è la lingua di Lenz, i cui eroi, a differenza dei titanici personaggi degli altri autori dello Sturm und Drang, sono vittime della società.

Wagner

Heinrich Leopold Wagner (Strasburgo 1747 - Francoforte sul Meno 1779) fu scrittore e drammaturgo. Tipico esponente dello Sturm und Drang, mise in scena in toni crudi e sommari i conflitti sociali dell'epoca. Il suo dramma più famoso, L'infanticida (Die Kindermörderin, 1776), tocca il problema, allora vivissimo, delle ragazze sedotte e abbandonate. Goethe, che era stato in gioventù amico dell'autore, vi scorse un plagio della vicenda di Margherita nell'Urfaust, del quale aveva dato lettura, anni addietro, ad alcuni intimi.

Müller

Esponente minore dello Sturm und Drang, prima di dedicarsi alla letteratura, Friedrich Müller (Bad Kreuznach 1749 - Roma 1825) fu pittore e proprio perciò è meglio noto come Maler (pittore) Müller. Avendo vinto una borsa di studio, si trasferì a Roma dove trascorse la maggior parte della sua vita. Personalità complessa, espresse i suoi travagli in due esperimenti teatrali non compiuti: Vita di Faust (Fausts Leben dramatisiert, 1778) e Golo e Genoveffa (Golo und Geneveva, 1775-81), dramma di ambientazione medievale. Meglio riusciti gli idilli di ispirazione campestre, alla maniera di S. Gessner: La tosatura delle pecore (Die Schafschur, 1775) e La monda delle noci (Das Nuskernen, 1811).

Heinse

Johann Jakob Wilhelm Heinse (Langewiesen, Turingia, 1746 - Aschaffenburg, Baviera, 1803), dopo essersi fatto apprezzare per una traduzione del Satyricon di Petronio (1773), pubblicò un primo romanzo, Laidion (1774), che rivela l'influsso di Wieland. Più personale, benché appesantito da lunghe discussioni d'arte e filosofia, fu il secondo romanzo, Ardinghello (1787), che fonde l'ideale dell'uomo universale del Rinascimento italiano (in cui è ambientato) con quello del genio, proprio dello Sturm und Drang.

Jung-Stilling

Di origini umilissime, Johann Heinrich Jung-Stilling (Grund 1740 - Karlsruhe 1817), autodidatta, studioso del pietismo, fece ogni sorta di lavori; conobbe Herder e Goethe a Strasburgo. Passò dalla medicina all'insegnamento delle finanze a Heidelberg, dedicandosi infine alla letteratura. Compose tra il 1777 e il 1817 una serie di fortunate autobiografie, la prima delle quali, Giovinezza di Heinrich Stilling (H. Stillings Jugend, 1777), fu pubblicata da Goethe. Fondendo un'acuta introspezione con la descrizione realistica dell'ambiente rurale e borghese del tempo, esse segnano una tappa importante nello sviluppo del Bildungsroman.