Il naturalismo

Sfondo e aspetti del naturalismo

Urbanizzazione, espansione economica, sviluppo industriale furono i processi che accelerarono vertiginosamente la crescita della Germania del Secondo Reich, facendola passare nel giro di circa trent'anni da una situazione di arretratezza economica a una di eccellenza e dominio politico-economico. Anche la vita culturale tedesca si rinnovò e nelle capitali letterarie fiorirono riviste e associazioni. Si guardò a quanto accadeva in Francia e, in certa misura, in Russia e Scandinavia. Si esigeva una letteratura che, al pari particolarmente dell'opera di É. Zola, fosse in diretto contatto con la vita, rispondesse cioè esclusivamente all'esigenza di rappresentare la realtà quotidiana come se si stesse conducendo un'indagine di tipo scientifico. Un quadro fedele e completo della quotidianità, spogliato di qualsiasi filtro ideale: ecco cosa si chiedeva a una letteratura chiamata a procedere con metodo asciutto, coerente, sicuro.

Holz, teorico del naturalismo tedesco

Influenzato da Zola, Arno Holz (Rastenburg 1863 - Berlino 1929) fu il maggior teorico del naturalismo in Germania, a partire dal saggio L'arte, la sua essenza e le sue leggi (Die Kunst, ihr Wesen und ihre Gesetze, 1890-92). Celebre è rimasta la sua formula con cui era solito esprimere la cifra e la procedura del naturalismo:arte = realtà − x”. Perché la letteratura, come ogni forma artistica, ai suoi occhi si doveva risolvere in un esercizio mimetico, depurato dalle caratteristiche del materiale stesso. Con J. Schlaf compose la raccolta di novelle Papà Amleto (Papa Hamlet, 1889); seguirono il dramma La famiglia Selicke (Familie Selicke, 1890) e le commedie Traumulus (1904) e Libero (Frei, 1907). L'originale raccolta di liriche Phantasus (1916) segna invece un avvicinamento di Holz alla sensibilità dell'estetismo di fine secolo.

Schlaf

Anche Johannes Schlaf (Querfurt 1862 - 1941) fu fra i teorici del naturalismo di cui, in collaborazione con A. Holz, diede quasi un manifesto nei racconti Papà Amleto (Papa Hamlet, 1889), nel dramma La famiglia Selicke (Die Familie Selicke, 1890) e nel suo capolavoro Mastro Oelze (Meister Oelze, 1892). Il dramma risente tuttavia già dell'imminente conversione di Schlaf a una sorta d'impressionismo misticheggiante, che gli costò la rottura con Holz.