Dalla Controriforma al barocco

Prima del barocco

La produzione letteraria precedente la fioritura del barocco è caratterizzata dal tramonto di quella cultura cittadina prevalente almeno sino alla prima metà del sec. XVI. Spentosi per una serie di mutamenti geopolitici il prestigio economico, cioè commerciale e industriale, che aveva permesso alle città tedesche di affermarsi quali principali vie di snodo della ricchezza e del benessere dell'Europa centrale, la maggior parte di esse perse gradualmente anche propositività e vivacità culturale.

La letteratura sboccerà ora presso le università e, soprattutto, le corti principesche, proiettandosi oltre la quotidianità, in vista di verità universali ed eterne. Le opere in prosa di questo periodo ancora vicino alle diatribe religiose non furono però caratterizzate da grande qualità letteraria.

Verso il romanzo borghese: Wickram

Segretario municipale di Colmar, Jörg Wickram (Colmar ca 1505-Burkheim ca 1562) vi fondò una scuola di Meistersinger. Nel Libriccino per viaggi in carrozza (Rollenwagenbüchlein, 1555) diede una fortunata raccolta di aneddoti. Compose farse carnascialesche e drammi religiosi. Quindi si volse al romanzo in prosa: dopo Il cavalier Galmy (Ritter Galmy, 1539), adattamento da un modello francese, ne scrisse quattro originali: Gabriotto e Renardo (Gabriotto und Reinhart, 1551), Specchio dei fanciulli (Der jungen Knaben Spiegel, 1554), Dei buoni e dei cattivi vicini (Von guten und bösen Nachbarn, 1556), ambientato in ambiente artigiano-mercantile e non nobile; e infine Il filo d'oro (Goldtfaden, 1557). È considerato il principale precursore del moderno romanzo borghese in Germania.

Ancora dalla parte di Lutero: Fischart

Johann Fischart (Strasburgo 1546-? ca 1590) fu scrittore impegnato nella polemica antipapista e antigesuitica. Si scagliò contro i mali del tempo con una fantasia che si esprime nel grottesco. Fra le sue opere il poemetto satirico Storia avventurosa e mostruosa... (Affenteurliche und ungeheuerliche Geschichtschrift..., 1575), rifacimento linguisticamente non troppo riuscito del Gargantua di Rabelais, e la satira Il fortunoso vascello di Zurigo (Das glückhafft Schiff von Zürich, 1576).