La musica nazionale inglese

La notevole fioritura polifonica dei secoli XII-XIII venne coronata in pieno Rinascimento dall'opera di John Dunstable (circa 1380 - Londra 1453), che operò prevalentemente all'estero e fu studiato e assimilato dai franco-fiamminghi G. Dufay e G. Binchois. Dunstable operò una fusione della scrittura dell'ars nova francese (con la sua complessità contrappuntistica e le sue sottigliezze ritmiche) e del discanto inglese, cioè di procedimenti consonanti basati su accordi perfetti. Della sua produzione restano circa 60 composizioni, tra cui 2 messe, 14 sezioni di messa, 28 mottetti e 5 chansons (fra cui la famosa O Rosa bella). Suoi degni seguaci furono L. Power, R. Fayrfax, autore di musica sacra (su testo latino) e anche di agili pezzi profani (su testo inglese o francese), e J. Taverner.

Ad autori come C. Tye, T. Tallis e R. White si deve l'individuazione delle forme musicali diventate caratteristiche della liturgia riformata inglese (anthem, service ecc.).

Con l'avvento della regina Elisabetta I, iniziò anche in campo musicale un periodo di grande splendore e originalità. La musica fu incoraggiata a corte dalla stessa sovrana, che favorì i contatti soprattutto con le contemporanee scuole italiane, sulle cui soluzioni si basò in buona parte la grande fioritura del madrigale inglese: prima l'ayre (affine alla canzonetta e alla frottola italiana) poi il catch e il glee.

William Byrd

William Byrd (? 1543 - Stondon Massey, Essex 1623) fu organista presso la cattedrale di Lincoln e la Chapel Royal di Elisabetta I d'Inghilterra e nel 1575 ottenne, insieme con T. Tallis, il monopolio della stampa musicale in Inghilterra per un periodo di 21 anni. Senza dubbio il massimo compositore inglese del tardo Cinquecento e del primo Seicento, Byrd non ebbe rivali nel campo della musica sacra. In uno stile più vicino alla tradizione fiamminga che a quella italiana, appaiono concepiti i 3 libri di Cantiones sacrae (1575, 1589 e 1591; il primo contiene anche composizioni di Tallis), i 2 di Gradualia (1605 e 1607) e le 3 messe, risalenti con ogni probabilità al periodo 1592-95 e caratterizzate da un tessuto polifonico ricco e consistente.

Lo stile di Byrd fu caratterizzato da una scrittura limpida e flessibile, da una volontà di comunicazione concisa e sobria. La costante adesione alla fede cattolica non impedì a Byrd di comporre musiche per il rito anglicano, come il Great Service (tra le sue opere migliori), lo Short Service, una dozzina di full anthems, 5 verse anthems e altro ancora. Fra le raccolte profane si segnalano i volumi Psalmes, sonets, & songs of sadness and pietie (1588; comprende composizioni su testi religiosi e morali non destinate all'uso liturgico) e Songs of sundrie natures (1589). Grande interesse riveste anche la produzione strumentale, comprendente fantasie, variazioni, musiche di danza, brani descrittivi per virginale e alcuni pezzi per consort di viole.