Il pianoforte romantico

In sintesi

ChopinCreò il suono pianistico romantico. Assorbì e conservò del classicismo l'attenzione al rigore formale e il controllo dello stile e delle strutture, pur rifiutandone le simmetrie obbligate; del romanticismo assunse lo slancio passionale, il soggettivismo introspettivo, lo spirito di ricerca linguistica, il legame con la musica popolare, ma, avverso per carattere agli eccessi, ne respinse gli aspetti visionari e l'enfasi melodrammatica. Elaborò uno stile di esecuzione pianistica espressivamente nuovo e una concezione moderna del virtuosismo, fatta di grandi arpeggi, posizioni dilatate, ampi accordi ribattuti, unita a un uso assai personale del pedale e alla libertà ritmica creata dal "rubato".
L'opera pianisticaVette del virtuosismo concepito come linguaggio artistico sono i 27 Studi (in tre serie: 12 op. 10, 1829-32; 12 op. 25, 1829-36; 3 del 1840), mentre la straordinaria invenzione melodica di Chopin emerge nei 21 Notturni, composti tra il 1827 e il 1846. Piccoli bozzetti di magistrale tecnica compositiva, perfettamente conchiusi in una dimensione quasi aforistica, sono i 24 Preludi op. 28.
LisztDiede un contributo fondamentale alla conquista di inesplorate regioni del timbro e della tecnica pianistica, ma ciò non deve far dimenticare la genialità e l'originalità delle sue ricerche in campo armonico e formale, l'inquieta tensione del suo atteggiamento "sperimentale", ricco di molteplici precorrimenti.
L'opera pianisticaSono da segnalare almeno la celeberrima Sonata in si minore (1853), compendio di certe sue innovazioni formali e dell'originale tecnica della variazione; inoltre, le 3 raccolte degli Années de pèlerinage (1836-77), suggestive e singolari notazioni di viaggio, appunti suggeriti da stimoli disparatissimi; le Harmonies poétiques et religieuses (1845-52); le 19 Rapsodie ungheresi (1846-85); gli Études d'exécution trascendante (1851). In campo orchestrale non va dimenticata la Faust-Symphonie.