La musica strumentale francese: Couperin

La civiltà musicale francese si era fondata per tutto il Seicento sulle danze contenute nelle opere teatrali di J.-B. Lully. Verso la fine del secolo, François Couperin, importando e diffondendo in Francia, anche se tardivamente, la sonata ed elaborando il modello fornitone esemplarmente da A. Corelli, compose sonate a tre, che tenne però nascoste per timore che i tempi non fossero ancora maturi per una loro ricezione.

François II Couperin

François II Couperin, detto le Grand (Parigi 1668-1733), massimo esponente dell'omonima famiglia di musicisti, conseguì verso il 1685 l'incarico di organista nella chiesa parigina di Saint-Gervais-Saint-Protais. Nel 1690, Couperin scrisse 2 messe per organo, a cui fecero seguito sonate a 3 nello stile di A. Corelli; nel 1693 vinse un concorso per un posto di organista alla corte di Luigi XIV, succedendo al suo maestro A.-J.-D. Thomelin. Divenne poi maestro di clavicembalo del duca di Borgogna, insegnante di musica a corte, ammirato esecutore e amico di personaggi illustri.

Nelle sue musiche strumentali d'assieme si equilibrano brillantemente la grandiosità di J.-B. Lully con l'asciutta concezione formale di Corelli. Questo ideale di fusione tra i gusti italiano e francese è già esplicitato nei titoli stessi: Les goûts-réunis, 10 concerti, contenente in appendice Le Parnasse ou l'Apothéose de Corelli (1724), e Concert instrumental sous le titre d'Apothéose composé à la mémoire immortelle de l'incomparable monsieur de Lully (1725), in cui si immagina che Corelli e Lully, sul Parnaso, riuniscano i loro geni a tutto vantaggio della perfezione della musica.

Il massimo contributo di Couperin alla storia musicale restano i 4 libri di Pièces de clavecin (1713, 1717, 1720, 1730), che comprendono circa 250 pezzi raggruppati in 27 ordres, come suite di libera struttura: in pochi casi si tratta semplicemente di danze; nella maggior parte recano un titolo che allude a personaggi dell'ambiente di corte e della musica, a caratteri o sentimenti, a immagini naturalistiche o burlesche, ad argomenti mitologici. La scrittura è assai varia, ricca di ogni tipo di ornamentazione e di armonie innovative.

Tra le opere vocali sacre spiccano le 3 Leçons de Ténèbres, a 1 e 2 voci (circa 1713), sul testo delle Lamentazioni di Geremia, di grande forza espressiva; inoltre, diversi mottetti per voci soliste, strumenti e, talvolta, coro, e le Elévations per 1 o 2 voci e continuo (circa 1706). Altre opere sono: 4 Concerts royaux (1722); Les Nations, "sonate e sinfonie in trio" (1726); 2 messe per organo (1690); 6 preludi e un'allemanda per clavicembalo, contenuti nel metodo didattico L'Art de toucher le clavecin (1716).