Transizione e rinnovamento

In sintesi

Crisi dell'operaNei primi decenni del Settecento si manifestarono i segni della crisi dell'opera seria e della tragédie-lyrique, mentre venivano a delinearsi, soprattutto in Italia e in Francia, le nuove forme dell'opera buffa, dell'intermezzo e dell'opéra-comique.
Opera buffaL'origine dell'opera buffa è nella Napoli degli inizi del Settecento. Sue caratteristiche furono da subito il nuovo peso conferito ai protagonisti, come personaggi reali e concreti, anziché tipi ideali; la presenza di forme in cui l'azione drammatica cercava di realizzarsi musicalmente attraverso pezzi d'insieme; il ricorso al dialetto, almeno agli inizi, sostituito poi dalla lingua. L'opera buffa era caratterizzata inoltre dagli intermezzi, brevi rappresentazioni, in genere comiche, inserite fra un atto e l'altro di uno spettacolo drammatico. Capolavoro nel genere è senz'altro La serva padrona di G.B. Pergolesi.
"Opéra-comique"Genere francese che alterna parti musicate e dialoghi recitati, trasse origine da spettacoli di carattere popolaresco. La sua nascita è anche da mettere in relazione alla querelle des bouffons, che vide i sostenitori della musica francese contrapporsi agli ammiratori degli operisti italiani.
GluckIn una prima fase compose opere attenendosi ai modelli dell'opera metastasiana; in seguito divenne invece il fautore della più importante riforma del genere melodrammatico. Il manifesto di tale riforma è contenuto nell'Alceste, opera che attaccava gli abusi dell'opera seria, del virtuosismo vocale, della struttura a recitativi e arie nettamente divisi, per rivendicare all'ouverture la funzione di preparare il clima espressivo dell'opera e proponendo chiarezza e semplicità, una naturalezza capace di parlare il linguaggio delle passioni. Sue opere di maggior peso, oltre a Ifigenia in Aulide, Orfeo ed Euridice e Alceste, La rencontre imprévue, Armide ed Echo et Narcisse.
HaydnAttuò una sintesi originalissima delle tradizioni vocali e strumentali del tardobarocco austriaco e tedesco e dell'opera napoletana, sintesi che si rivelò basilare per la sinfonia e il quartetto moderni. Ritenuto autore esemplare del classicismo musicale, è noto soprattutto per gli 83 quartetti e le 108 sinfonie, ma compose moltissima musica da camera, 50 concerti per solisti e orchestra, ouverture, danze, divertimenti. Della sua produzione vocale si ricordano in particolare le ultime sei messe, nelle quali si compie una sintesi senza precedenti tra vocalità, forme desunte dall'antica tradizione contrappuntistica e nuove conquiste strumentali.