Nuova Semplicità e neoromanticismo

La Nuova Semplicità (Neue Einfachheit) è la corrente musicale originatasi in Germania, a partire dalla fine degli anni Settanta, avendo come obiettivo polemico il serialismo integrale e le ricerche sperimentali degli anni Cinquanta e Sessanta. I compositori che facevano riferimento a questo movimento propugnavano un ritorno all'opera chiusa, il recupero delle funzioni dell'armonia tonale ecc. Fra i maggiori esponenti: M. Trojahn, W. Rihm e D. Müller-Siemens. I riflessi in Italia si assimilarono a quelli del neoromanticismo, intendendo con questo termine non il movimento sorto in Germania verso gli anni Trenta del XIX secolo e diffusosi poi anche in Francia sotto la spinta della musica di R. Wagner, ma la nuova generazione italiana di compositori, della fine Novecento, volti al recupero di generi del passato (opera lirica). I compositori neoromantici si ispirano a una concezione estetica che, sulla falsariga degli esponenti della Nuova Semplicità in Germania, mira a stabilire un rapporto di comunicazione diretta con il pubblico. Fra gli esponenti più significativi: L. Ferrero, M. Tutino e L. Lombardi.

Wolfgang Rihm

Affermatosi giovanissimo, Wolfgang Rihm (Karlsruhe 1952) è stato fra gli esponenti del movimento Nuova Semplicità, praticando il ritorno a un forte soggettivismo e alla comunicazione espressiva, anche nel teatro musicale. Le sue composizioni comprendono: Dis-Kontur (1974); Iuguri (1981); Départ per coro misto, coro parlato e 22 strumentisti (testo da Les Illuminations di A. Rimbaud, 1988); le opere Jakob Lenz (1978), Die Hamletmaschine (1987), Oedipus (1987), La conquista del Messico (1991); 3 sinfonie (1969, 1975, 1977); La lugubre gondola per 2 gruppi orchestrali e pianoforte (1991); 4 quartetti.