La musica come architettura di suoni: Iannis Xenakis

Compiuti gli studi di architettura ad Atene, Iannis Xenakis (Braila, Romania 1922-Parigi 2001) si trasferì a Parigi, dove collaborò con Le Corbusier, studiando contemporaneamente musica sotto la guida di A. Honegger, D. Milhaud, O. Messiaen e infine di H. Scherchen a Gravesano (Svizzera).

Xenakis ha applicato alla tecnica compositiva la teoria delle probabilità e della logica matematica, coerentemente con la sua concezione della musica come agglomerato di masse e di linee sonore. Insegnò presso le università di Bloomington, Indiana (1967-72) e di Parigi (1972-89), dove ha fondato (1966) l'EMAMU (Équipe de Mathèmatique et d'Automatique Musicales). Ha composto brani per orchestra (Metastaseis, Pithoprakta, Achorripsis, Diamorphoses ecc.), musiche elettroniche e per il teatro (spettacoli son et lumière come Persépolis, 1971, e Le Diatope, 1977) e lavori di vario genere, come Persephassa per 6 percussionisti (1969). Fra i lavori più recenti sono Horos per orchestra (1986), Waarg per 13 esecutori (1988), Kyania per orchestra (1990), Dox-Orkh per violino e orchestra (1991), Les Bacchantes d'Euripide per baritono, coro femminile e complesso strumentale (1993), Dämmerschein per orchestra (1994). Xenakis ha pubblicato vari saggi, tra cui La musica stocastica (1961) e Musica. Architettura (1971). Collaborò, inoltre, con E. Varèse e Le Corbusier al Poème electronique (1956).