Olivier Messiaen, un musicista "per la fine dei tempi"

Olivier Messiaen (Avignone 1908 - Parigi 1992) studiò a Nantes e al conservatorio di Parigi. Titolare dal 1931 del grande organo della chiesa della Trinité, insegnò all'École Normale de Musique e alla Schola Cantorum e dal 1942 al conservatorio di Parigi. Fondatore (con A. Jolivet, Y. Baudrier e Daniel-Lesur) nel 1936 del gruppo Jeune-France, elaborò con estrema coerenza intellettuale un complesso sistema linguistico, nel quale i risultati di metodici studi sul ritmo, sulla modalità, sul timbro e le tecniche della musica seriale si fondono con suggestioni di un misticismo religioso di matrice cattolica, ma non estraneo a influssi orientali e con minuziose ricerche sul canto degli uccelli. Nei due anni di prigionia durante la guerra, scrisse il Quartetto per la fine dei tempi (1941). I lineamenti della sua poetica furono lucidamente riassunti da lui stesso negli scritti Tecnica del mio linguaggio musicale (1944) e Trattato del ritmo (1954).

Lo stesso Messiaen divise la sua vastissima produzione in quattro categorie: opere religiose e teologiche basate su testi delle Sacre Scritture (Les corps glorieux, 1939; Vision de l'Amen, 1943; Trois petites liturgies de la presence divine, 1944; Messe de la Pentecôte, 1950; La transfiguration de notre Seigneur Jésus-Christ, 1969); opere di ricerca ritmica (Vingt regards sur l'Enfant Jésus, 1944; Livre d'orgue, 1951; Chronochromie, 1960); opere legate al mito di Tristano e Isotta (Harawi, 1945; Cinq rechants, 1948; Turangalîla-Symphonie, 1946-48); opere ispirate al canto degli uccelli (Réveil des oiseaux, 1952; Oiseaux exotiques, 1955; Catalogue des oiseaux, 1956-58; Sept Haïkaï, 1962).

Anche attraverso la mediazione dei suoi allievi, e in particolare di P. Boulez, l'opera di Messiaen costituisce un momento fondamentale nello sviluppo del pensiero musicale del XX secolo. Fra le ultime composizioni, l'oratorio in forma scenica Saint François d'Assise (1983) rappresenta una sintesi di tutte le tematiche care all'autore.