La musica negli Stati Uniti

Solo dopo la prima guerra mondiale poté svilupparsi, contro l'imperante accademismo delle istituzioni, un reale indirizzo innovatore, che si caratterizzò, nella generale accettazione delle più avanzate acquisizioni delle avanguardie europee, per uno spiccato individualismo e un vivace eclettismo delle soluzioni stilistiche.

Virgil Thomson (1896-1989) ripensò in chiave schiettamente americana l'esperienza del parigino Gruppo dei "Sei" e di E. Satie. Roger Sessions (1896-1985) muovendo dal neoclassicismo stravinskiano approdò alla dodecafonia. Infine Aaron Copland (1900-1990) innestò su diversi influssi (da Stravinskij a Bartók al jazz) il folclore western. Su posizioni più radicali e per certi aspetti più stimolanti si mosse C. Ives, il cui fantasioso sperimentalismo, maturato in un relativo isolamento, preconizzò molte conquiste linguistiche della nuova musica europea del secondo dopoguerra.

Charles Edward Ives

Figlio di un direttore di banda, Charles Edward Ives (Danbury, Connecticut 1874 - New York 1954) cominciò a comporre a 13 anni e studiò musica all'università di Yale, ma abbandonò presto la professione di organista per il più proficuo mondo degli affari. Ives continuò, tuttavia, a comporre fin verso il 1920, quando per motivi di salute si chiuse in un dignitoso silenzio che non volle rompere neppure dopo che, nel secondo dopoguerra, il disinteresse nei suoi confronti si trasformò in vivissimo apprezzamento.

Ives fu dunque un musicista isolato e ancora oggi il suo mondo riesce difficilmente accessibile per il tipo di comunicazione totalmente nuova, in cui segnali acustici familiari assolvono una funzione unificante nei confronti delle spinte centrifughe e dissolventi di altri fattori più specificamente tecnici (dissonanze arditissime, aggregati politonali, macchie sonore). Per il suo pionieristico sperimentalismo, la musica di Ives è parte integrante della cosiddetta "avanguardia storica" del Novecento.

Della sua vasta e varia produzione si ricordano: le 4 sinfonie (1896-1916), più l'incompiuta Universe Symphony, Three Places in New England (1914), Holidays (1904-1913), The Unanswered Question (1908) per orchestra; studi e sonate per pianoforte (fra cui la Concord Sonata, 1915); 2 quartetti, 4 sonate per violino e pianoforte e circa 150 Songs.

George Gershwin

Figlio di ebrei russi poveri, George Gershwin (Brooklyn, New York 1898 - Beverly Hills, California 1937) rivelò precoci doti musicali. Ebbe qualche lezione privata, ma poi affinò la sua superba tecnica pianistica imitando i pianisti di ragtime bianchi e soprattutto neri (in particolare, L. Roberts e J.P. Johnson), a cui si ispirò all'inizio. Assunto come propagandista di canzoni da un editore (1914), iniziò poco dopo a perforare rulli di piano meccanico, che ci danno ampia documentazione (1915-25) della sua crescita. Nel 1916 compose un rag (Rialto Ripples) e nel 1919 colse il primo successo con una canzone, Swanee. In breve si impose a Broadway come autore di musiche per riviste, lavorò per i fastosi George White's Scandals (1920-24) e scrisse un'operina ambientata fra i neri (Blue Monday Blues, 1922), che non ebbe buon esito. Nel 1924 P. Whiteman gli commissionò una pagina di jazz sinfonico per la sua orchestra, la Rhapsody in Blue, che lo consacrò: sebbene la forma disorganica riveli l'autodidatta (l'opera fu orchestrata da F. Grofé), essa contiene splendide idee melodiche. In seguito Gershwin affinò la sua padronanza delle tecniche compositive, creando il Concerto in Fa (1925), Un americano a Parigi (1928), la Second Rhapsody (1932), la Cuban ouverture (1932), le I Got Rhythm Variations sulla sua stessa canzone (1934) e l'opera Porgy and Bess (1935), tutta ispirata al canto popolare nero e solo tardivamente riconosciuta come capolavoro del teatro musicale moderno. La produzione colta di Gershwin conta anche pagine pianistiche (Preludes, Song Book, Promenade, per l'amico F. Astaire). Tuttavia, il suo lavoro principale fu sempre quello di scrivere canzoni per riviste, spesso su parole del fratello Ira (1896 - 1983). Primo successo teatrale fu Lady Be Good (1924), seguito da Oh, Kay!, Girl Crazy, Funny Face. Divenuto celebre, Gershwin si dedicò a spettacoli dalla trama più impegnata: la satira politica di Strike Up the Band fece scandalo (è la storia di un presidente americano che dichiara guerra a un'altra nazione per incrementare gli affari). Negli ultimi anni Gershwin si trasferì a Hollywood e scrisse musiche per film (Voglio danzar con te, Una magnifica avventura e Follie di Hollywood). Morì all'improvviso per un tumore al cervello; era stato appena nominato Accademico onorario di Santa Cecilia.

Il catalogo di Gershwin conta centinaia di canzoni. Citiamo: Somebody Loves Me, I'll Build a Stair-way to Paradise, Fascinating Rhythm, The Man I Love, That Certain Feeling, Clap Yo' Hands, Do Do Do, Someone to Watch over Me, Strike Up the Band, 'S Wonderful, My One and Only, How Long Has This Been Going on?, I've Got a Crush on You, Liza, Soon, Embraceable You, I Got Rhythm, But Not for Me, Mine, Blah Blah Blah, By Strauss, Let's Call the Whole Thing Off, Slap That Bass, They All Laughed, They Can't Take That Away from Me, A Foggy Day, Nice Work if You Can Get It, Love Walked In, Love Is Here to Stay e le arie di Porgy and Bess (fra cui Summertime).

Gershwin fu uno dei più popolari musicisti del XX secolo e la fama ottenuta in vita ne sancì la straordinaria fecondità di invenzione melodica. Figlio del ragtime, portò sempre amore e rispetto alla cultura nera (che è, invece, ignorata dai suoi biografi ed esegeti). Non a caso i jazzisti hanno tanto amato e rielaborato le sue canzoni: I Got Rhythm è il secondo giro armonico più comune nel jazz, dopo il blues. Di qui Gershwin pervenne a un'utopica visione di sintesi fra tutte le culture americane (con quella afroamericana in un ruolo centrale), animata da un grande, attualissimo messaggio di rottura delle barriere razziali e culturali fra gli uomini.