Paul Hindemith e la musica della "Nuova oggettività"

Per certi aspetti anche P. Hindemith si accostò all'espressionismo musicale, ma egli fu protagonista, negli anni successivi alla prima guerra mondiale, del movimento della Nuova oggettività e tentò in seguito un recupero della tonalità (sia pure non nel senso più tradizionale). Alla Nuova oggettività si è ricollegato, con più precisa e dichiarata determinazione politica, anche K. Weill, il grande collaboratore di B. Brecht. L'avvento al potere del nazionalsocialismo segnò una data fatale per la musica tedesca: tutti i maggiori musicisti, o comunque quelli significativi, furono costretti all'esilio.

Paul Hindemith

Paul Hindemith (Hanau 1895 - Francoforte 1963) studiò al conservatorio di Francoforte e in tale città fu violinista e direttore d'orchestra all'Opera (1915-23). Iniziò anche una fortunata attività di violista (in quartetto e come solista), di organizzatore presso il Festival di musica contemporanea di Donaueschingen e di compositore d'avanguardia. Nel 1927 divenne professore di composizione alla Musikhochschule di Berlino e fino al 1935 fu impegnatissimo come concertista, studioso di teoria e di didattica musicale. Attaccato dal regime nazista perché autore di "musica degenerata", Hindemith fu costretto a operare sempre di più all'estero. Organizzò nel 1935 un'importante scuola musicale ad Ankara, svolse tournée negli Stati Uniti (1937, 1938 e 1939) e in varie città europee e, abbandonato l'incarico berlinese (1937), si stabilì in Svizzera. Nel 1940 si rifugiò negli Stati Uniti, assumendo la cittadinanza americana e insegnando in varie università. Finita la guerra, Hindemith rientrò in Europa (fu docente all'università di Zurigo dal 1948), mantenendo tuttavia stretti legami con gli Stati Uniti fino al 1953, quando si stabilì definitivamente in Svizzera, sul lago di Ginevra; fino alla morte continuò a comporre e a tenere concerti come solista o direttore.

Hindemith si impose giovanissimo all'attenzione del mondo musicale per la provocatoria modernità del linguaggio, aperto ai contributi più diversi, dotato di impressionante vitalità ritmica, liberissimo nell'armonia, ma solidamente contrappuntistico e chiaramente legato alla grande tradizione barocca tedesca. Tenacemente antiromantico e cultore convinto dell'oggettivismo musicale, con le sue opere teatrali (a volte scritte in collaborazione con B. Brecht) mise sarcasticamente alla berlina le convenzioni borghesi; nel genere strumentale creò la Gebrauchsmusik ("musica d'uso"), di facile realizzazione tecnica, dedicata esplicitamente ai dilettanti e con evidenti intenti pedagogici.

Nel corso degli anni Trenta, tuttavia, lo stile di Hindemith perse progressivamente la carica eversiva, evolvendosi verso una concezione più liricamente distesa e serena del linguaggio musicale, basato su un'armonia meno aspra e su una concezione formale di carattere solidamente costruttivo. Appartengono a quest'ultima fase l'opera Mathis der Maler (Mattia il pittore, 1938, da cui la nota Sinfonia); la Sinfonia in mi bemolle maggiore (1940); la Sinfonia Serena (1946); l'opera L'armonia del mondo (1957, da cui un'altra famosa sinfonia); il balletto Nobilissima visione (1938); Metamorfosi sinfoniche su temi di C.M. von Weber (1943); la maggior parte dei concerti per solista e orchestra: per pianoforte, violino, violoncello, clarinetto, organo, viola (fra cui Der Schwanendreher, 1935). Al periodo giovanile (e artisticamente anche più significativo) appartengono, invece, in parte le 7 Kammermusiken per complessi vari, le moltissime composizioni cameristiche, le Gebrauchsmusiken, i Lieder, le opere Cardillac (1926) e Novità del giorno (1929). Scrisse, inoltre, un importante trattato di armonia (1948), molti saggi teorici e un libro su J.S. Bach (1950).

Kurt Weill

Kurt Weill nacque a Dessau nel 1900. Sui suoi esordi, che si collocano nel clima della Nuova oggettività, ebbe significativa influenza F. Busoni. Dopo due opere teatrali su libretto di G. Kaeser iniziò la decisiva collaborazione con B. Brecht, dal cui nome sono inseparabili i maggiori lavori di Weill: le musiche per L'opera da tre soldi (1928), Ascesa e caduta della città di Mahagonny (1927-30), I sette peccati capitali (1933), accanto alle quali vanno ricordate le musiche per Happy End (1929) e per il dramma didattico Colui che dice di sì (1932). Il contributo di Weill ai lavori citati è, sia pure in diversa misura, fondamentale: la funzione estraniante della musica nel teatro di Brecht e il contatto con i suoi testi lo stimolano a crearsi un proprio stile, appropriandosi dei modi della canzone di consumo (o anche di certi atteggiamenti della musica colta) e piegandoli a gesti di graffiante, provocatoria denuncia. Mentre l'opera La garanzia (1932), su testo di C. Neher, è affine a queste esperienze, i lavori scritti nell'esilio americano appartengono alla storia della commedia musicale di Broadway, nel cui ambito hanno un notevole rilievo, e della musica per film. Weill morì a New York nel 1950.