Approfondimenti

Le manifestazioni dell'inconscio

Fu un trionfo per l'arte interpretativa della psicoanalisi quando riuscì a dimostrare che certi frequenti atti psichici dell'uomo normale, per i quali sino ad allora non si era presa in considerazione una spiegazione psicologica, sono da intendere allo stesso modo dei sintomi nevrotici, ovvero hanno un significato ignoto al soggetto, ma facilmente rintracciabile mediante l'analisi. I fenomeni in questione, la dimenticanza temporanea di parole e nomi, per altro ben noti, le dimenticanze di propositi, i frequenti lapsus verbali di lettura e scrittura, la perdita e lo smarrimento di oggetti, alcuni tipi di errori, atti di autolesione apparentemente accidentali, e infine movimenti che si eseguono d'abitudine, senza intenzione e come giocando, melodie che si canticchiano “sovrapensiero” e altro ancora – tutto ciò fu sottratto alla spiegazione fisiologica, se mai questa era stata tentata, e dichiarato rigorosamente determinato, nonché riconosciuto come espressione di intenzioni rimosse della persona e come conseguenza dell'interferire di due intenzioni, una delle quali precedentemente e permanentemente inconscia.

Freud, L'Io e l'Es Boringhieri, Torino 1978