La composizione dei suoli

I suoli sono dei miscugli eterogenei, formati da una parte solida, distinta in componente minerale, o inorganica, e componente organica, da una parte liquida, acqua, e da una componente gassosa, aria.

La componente minerale

È la frazione che proviene dalla degradazione delle rocce e costituisce oltre il 95% della parte solida di un suolo.

Si distinguono alcune frazioni a seconda della dimensione dei granuli che le compongono:

  • scheletro (diametro dei granuli > 2 mm);
  • sabbia grossolana (diametro dei granuli fra 2 e 0,2 mm);
  • sabbia fine (diametro dei granuli fra 0,2 e 0,02 mm);
  • limo (diametro dei granuli fra 0,02 mm e 2 μ);
  • argille (diametro dei granuli < 2 μ).

La componente organica

Comprende i resti decomposti dei numerosi organismi che vivono nel suolo o che su di esso si accumulano: tra essi ricordiamo batteri, actinomiceti, funghi, lombrichi, artropodi, acari, piccoli mammiferi e numerose specie vegetali. Le spoglie degli animali e i residui della vegetazione vengono rapidamente attaccati da diversi organismi terricoli, formando una miscela di sostanze organiche decomposte detta humus, che viene poi a poco a poco mineralizzato (cioè trasformato in sostanze inorganiche), soprattutto a opera di funghi e batteri.

La velocità dei processi che portano alla mineralizzazione dell'humus varia a seconda delle caratteristiche dei suoli: è elevata in quelli freschi e ricchi di pori o fessure, quindi ben aerati, dotati di una ricca vita batterica e animale, in particolare di lombrichi; è bassa in suoli intasati d'acqua, asfittici e poveri di vita batterica, in cui si creano condizioni sfavorevoli all'attività biologica (in tal caso la sostanza organica si accumula in superficie in spesse coltri).

A seconda di come procede la mineralizzazione, si formano diversi tipi di humus. I più importanti sono:

  • mull, di colore bruno o nero, frutto di decomposizione rapida;
  • moder, la lettiera, cioè lo strato di residui vegetali che si accumulano sopra al suolo e che si decompongono meno rapidamente rispetto al mull; il colore è bruno per la maggiore separazione tra elementi organici e inorganici;
  • mor, detto anche humus grezzo, frutto di processi di decomposizione particolarmente lenti: è spesso, nerastro, formato di parti ancora indecomposte e di prodotti intermedi sovente legati dal fitto intreccio di ife (micelio) dei funghi;
  • torba, costituita da una coltre di sostanza organica indecomposta, in parte vivente, formata in prevalenza da muschi e sfagni, ricoprente un suolo sottostante sovente saturo d'acqua.

L'acqua

L'acqua, contenuta negli interstizi presenti tra i componenti solidi di un suolo, è in realtà una soluzione molto diluita di sali minerali, distinta in:

  • acqua igroscopica, assorbita dall'umidità dell'aria; forma una sottile pellicola attorno alle singole particelle del suolo, dalle quali è energicamente trattenuta, tanto da non poter essere utilizzata dalle radici delle piante;
  • acqua capillare, contenuta negli spazi più esigui, solo in parte disponibile per l'assorbimento radicale; costituisce la riserva idrica per le piante durante le stagioni aride;
  • acqua di gravità, che va a colmare i pori più grossolani ed è soggetta alla gravità; percola in profondità tanto più rapidamente quanto più grandi sono gli spazi vuoti. È utilizzata dalle piante durante i periodi piovosi e nei giorni successivi, quando parte del liquido continua a occupare gli spazi intergranulari.

L'acqua del suolo a disposizione della vegetazione costituisce la riserva idrica. La sua misura è un parametro indispensabile per la programmazione dell'uso agricolo delle terre. La riserva idrica può essere determinata sul campo con metodi empirici ma sufficientemente precisi.

L'aria

Nei suoli l'aria occupa gli interstizi lasciati liberi dall'acqua. Essa contiene gli stessi gas presenti nell'atmosfera, se pur in percentuali diverse; in particolare, rispetto a quest'ultima ha un maggiore contenuto di anidride carbonica e un minore contenuto di ossigeno: le percentuali dei due gas variano inoltre con la profondità (quella dell'anidride carbonica aumenta e quella dell'ossigeno diminuisce) e con la stagione (la percentuale di entrambi nella stagione asciutta è maggiore rispetto a quella umida).

Di particolare importanza è l'ossigeno, indispensabile sia per gli apparati radicali delle piante, sia per tutti i processi biologici che si svolgono nel suolo (soprattutto a opera di funghi e batteri).

Importante è anche la presenza di azoto nell'aria del suolo, in quanto attraverso la sua fissazione a opera di batteri (detti appunto azotofissatori) si producono composti dell'azoto utilizzabili dalle piante.

Importante è anche la presenza di azoto nell'aria del suolo, in quanto attraverso la sua fissazione a opera di batteri (detti appunto azotofissatori) si producono composti dell'azoto utilizzabili dalle piante.