I riferimenti sulla superficie terrestre

Per fissare univocamente un punto su una superficie sferica (per esempio, volta celeste, superficie terrestre), è necessario utilizzare sistemi di riferimento adeguati, che permettano la definizione di sistemi di coordinate. Per il nostro pianeta, si è fissato un sistema di riferimento immaginando di tracciare sulla superficie terrestre delle circonferenze, i meridiani e i paralleli, che nel loro insieme costituiscono il reticolato geografico.

Meridiani e paralleli

I meridiani (dal latino meridies, mezzogiorno) sono circoli massimi passanti per i poli, che si ottengono immaginando di intersecare la Terra con infiniti piani passanti per l'asse terrestre: si determinano così sulla superficie terrestre infinite circonferenze immaginarie, tutte uguali, ciascuna della lunghezza di circa 40 000 km, dette circoli meridiani. Ciascuno di essi viene diviso dai poli in due semicirconferenze, dette meridiano e antimeridiano. Pur essendo infiniti, per convenzione si prendono in esame solo 360 meridiani geografici, distanti uno dall'altro un arco di ampiezza pari a 1°.

I paralleli sono circoli immaginari risultanti dall'intersezione della superficie terrestre con infiniti piani paralleli tra loro e perpendicolari all'asse terrestre. Si determinano così infinite circonferenze immaginarie, la cui lunghezza diminuisce (da circa 40 000 a 0 km) procedendo dall'Equatore (circolo massimo, ottenuto intersecando la superficie terrestre con un piano perpendicolare all'asse terrestre e passante per il centro della Terra), verso i poli, in cui l'intersezione è rappresentata da un punto.

Oltre all'Equatore, anche ad altri paralleli sono stati assegnati nomi particolari: si tratta dei due circoli polari, Artico e Antartico, e dei due Tropici, del Cancro e del Capricorno, rispettivamente a N e a S dell'Equatore.

Reticolato geografico

I meridiani e i paralleli si intersecano secondo angoli retti e, nel loro insieme, formano il reticolato geografico, cioè una rete immaginaria che avvolge la superficie terrestre con maglie a forma di trapezio sferico (tranne quelle triangolari tra l'ultimo parallelo e il polo).

Come in tutti i sistemi di coordinate, è necessario fissare dei riferimenti; come meridiano di riferimento è stato scelto il meridiano di Greenwich, che passa per l'osservatorio astronomico situato nell'omonima località presso Londra, detto anche meridiano fondamentale. L'antimeridiano corrispondente, o meridiano 180°, passa per l'Oceano Pacifico. Nelle carte topografiche italiane, il meridiano di riferimento è quello passante per l'osservatorio di Monte Mario (Roma).

Il parallelo di riferimento è l'Equatore, che divide la Terra in due emisferi: quello boreale, compreso tra l'Equatore e il polo Nord, e quello australe tra l'Equatore e il polo Sud.

Le coordinate geografiche

La posizione assoluta di un luogo sulla superficie terrestre risulta esattamente determinata conoscendo le sue coordinate geografiche: la latitudine, la longitudine e l'altitudine.

La latitudine (φ) di un punto corrisponde alla sua distanza angolare dall'Equatore e si misura in gradi e frazioni di grado sul meridiano che passa per quel punto. La latitudine può essere compresa tra 0° e 90° Nord, se il punto si trova a nord dell'equatore, e tra 0° e 90° Sud, se il punto si trova a sud dell'equatore. Tutti i punti che si trovano sull'equatore hanno latitudine 0°.

La longitudine (λ) di un punto corrisponde alla sua distanza angolare dal meridiano fondamentale e si misura in gradi e frazioni di grado sul parallelo che passa per quel punto. La longitudine può essere compresa tra 0° e 180° Est (se il punto si trova a est del meridiano fondamentale) e tra 0° e 180° Ovest (se il punto si trova a ovest del meridiano fondamentale). Tutti i punti che si trovano sul meridiano fondamentale hanno longitudine 0° (fig. 5.3).

L'altitudine di un punto è la distanza verticale del punto dal livello medio del mare, assunto come superficie di riferimento.