Approfondimenti

  • L'orogenesi
  • Una recente teoria sul movimento delle placche

Una recente teoria sul movimento delle placche

Si può paragonare la Terra a una trottola in rotazione, che sta tuttavia rallentando: le cause del rallentamento possono essere individuate nelle oscillazioni dell'asse terrestre e nelle maree .

Tuttavia, a causa del loro diverso peso e della diversa densità, gli involucri che formano la Terra stanno rallentando in modo diverso: la litosfera, più leggera e meno densa del sottostante mantello, rallenterebbe più velocemente rispetto a questo, mentre il mantello, più pesante e più denso, rallenterebbe più lentamente della litosfera. Dunque, la velocità di rotazione del mantello (da ovest verso est) sarebbe maggiore della velocità di rotazione della litosfera, che manifesterebbe dunque un moto relativo verso ovest: si è infatti osservato che, unendo le direzioni di movimento delle placche negli ultimi 40 milioni di anni, si nota un flusso globale in direzione est-ovest lungo cui si muovono le placche. Esisterebbe, dunque, una sorta di scollamento tra litosfera e mantello.

Inoltre, poiché la litosfera oceanica e quella continentale hanno spessori diversi, l'attrito che si crea con il mantello sottostante sarebbe diverso nei due casi e quindi placche adiacenti si muoverebbero con velocità diverse.

Un'altra conferma a questa teoria viene dalla constatazione che la maggior parte delle subduzioni avviene verso est (cioè verso la direzione in cui il mantello ruota a una velocità maggiore della litosfera) e dall'inclinazione dei piani di subduzione: quando la subduzione avviene verso est, l'angolo del piano di subduzione ha valori compresi tra 15° e 40°, poiché la subduzione segue il movimento verso est del mantello; mentre, se avviene verso ovest, l'inclinazione può raggiungere valori di 90°, poiché in questo caso la subduzione viene frenata dal movimento verso est del mantello.