La mobilità sociale

Mobilità collettiva

Quando le istituzioni sociali si basano prevalentemente su elementi ascritti (genere, età, etnia, origini familiari), la mobilità tende a essere collettiva, ossia di gruppo. Uno dei migliori esempi di sistema di stratificazione basato su posizioni ascritte è il sistema delle caste dell'India. Nonostante il sistema annullasse di fatto la mobilità individuale, interi gruppi riuscivano a modificare il proprio status e livello di prestigio sociale. Come ha dimostrato una ricerca di J.H. Hutton, la mobilità collettiva era resa possibile dalla frammentazione di una casta in due o più sottocaste: per esempio, i Khatiks, originariamente casta di macellai, si frammentarono gradualmente in una serie di sottocaste di macellai di suini, muratori, fabbricatori di corde e fruttivendoli. Queste nuove caste, che consideravano la propria occupazione più prestigiosa di quella dei macellai, si diedero nuovi nomi e rifiutarono di sposarsi con gli appartenenti alla casta originale.

Spesso gli status ascritti, in particolare l'etnia, il genere o l'età, sono usati per giustificare una discriminazione che blocca la mobilità individuale. Di conseguenza, alcuni gruppi trovano indispensabile organizzarsi per ottenere una mobilità di gruppo. Questa strategia ha preso forma in numerosi movimenti, come i movimenti dei neri negli Stati Uniti, il movimento femminista, i gruppi di pressione politica dei pensionati. I successi di queste iniziative dimostrano che gli effetti di uno status ascritto possono essere modificati, almeno in parte, attraverso un impegno collettivo.