La mobilità sociale

Mobilità individuale

La mobilità individuale riguarda i cambiamenti nella posizione di un individuo all'interno del sistema di stratificazione. Tale mobilità può essere verticale, cioè definire il passaggio da uno status inferiore a uno superiore o viceversa, oppure orizzontale, cioè descrivere un cambiamento della posizione di un individuo che non influisce sul suo status sociale (una persona che passa dalla vendita di immobili alla vendita di polizze assicurative cambia semplicemente lavoro, non status sociale).La mobilità può dipendere dalla riorganizzazione della struttura sociale, che può offrire per vari motivi maggiori opportunità di mobilità (è avvenuto negli ultimi anni che l'industria dell'informatica abbia offerto grandi opportunità di mobilità sociale a giovani programmatori), oppure dall'avvento di un nuovo sistema di stratificazione, che può affermarsi in modo graduale attraverso, per esempio, una politica di riforme sociali, oppure in modo drammatico, attraverso una rivoluzione o una guerra.

Le ricerche sulla mobilità individuale hanno fra l'altro tentato di rispondere alla domanda circa quali siano le cause per cui una persona ha più probabilità di un'altra di raggiungere una condizione sociale superiore. La conclusione a cui si è pervenuti è che si tratta per lo più di cause sulle quali l'individuo può esercitare uno scarso controllo. Alcune cause vanno in gran parte ricondotte alla classe di origine, come il livello di istruzione e il tipo di alimentazione ricevuto durante l'infanzia, l'ambiente che si frequenta e le relazioni interpersonali che questo rende possibili; altre cause sono relative a fattori incidentali, quali l'aspetto fisico e un elevato quoziente di intelligenza. Appaiono cause rilevanti anche la disponibilità a ritardare il matrimonio e a differire la gratificazione immediata in vista di obiettivi di lungo termine, la residenza in un'area urbana anziché rurale e fattori del tutto fortuiti, quali gli incontri non prevedibili.

Nelle società che privilegiano lo status acquisito la mobilità tende a essere individuale. Gli Stati Uniti costituiscono un esempio tipico di questa situazione e, anche se nella vita quotidiana esistono distinzioni di classe basate sullo status ascritto, il sistema incoraggia la mobilità individuale verso l'alto. I miti più diffusi sono quelli che descrivono il passaggio dalla povertà alla ricchezza, come le storie di chi si fa strada con intelligenza e tenacia. In realtà, una caratteristica della diseguaglianza sociale, alla quale gli Stati Uniti non sfuggono, è la resistenza al cambiamento. Da un punto di vista macrosociale, infatti, si nota che nella società statunitense le diseguaglianze di reddito sono, in termini percentuali, rimaste sostanzialmente costanti nell'ultimo ventennio del '900. La lieve attenuazione della diseguaglianza, ottenuta negli anni '60 e '70 dai programmi governativi mirati all'assistenza sociale, è stata riassorbita dall'aumento della diseguaglianza prodotta nel decennio successivo dalla politica economica liberista dell'amministrazione Reagan. Sempre negli Stati Uniti, come si ricava da ricerche compiute da Tyree e Smith sulla comparazione dei redditi del 1789 e del 1969 a Philadelphia, la distribuzione della ricchezza (che, a differenza del reddito, include anche altri beni: proprietà, azioni ecc.), è addirittura rimasta praticamente invariata nei quasi duecento anni considerati: sulla fine del XVIII secolo, come sulla fine del XX, le classi imprenditoriali e professionali godevano, in termini percentuali, di maggiore ricchezza rispetto alle classi operaie e impiegatizie.