Le culture

  • Introduzione

Introduzione

La dimensione appresa dei fenomeni culturali si contrappone alla rigidità delle risposte di derivazione congenita. Mentre i comportamenti istintivi sono pressappoco uguali in tutti gli individui della stessa famiglia (poiché ogni organismo è dotato degli stessi meccanismi), la cultura è un bene collettivo al quale gli individui partecipano secondo modalità differenti. Inoltre, anche se l'attività culturale è sempre combinata con riflessi, abitudini, impulsi e attività istintive, e nasce all'interno di determinate condizioni ambientali, in essa sono presenti dimensioni difficilmente riducibili allo stretto determinismo imposto dall'ambiente. Si può dire che la cultura sia il prisma attraverso il quale l'uomo percepisce la realtà e che egli utilizza per adattarsi alla realtà e per controllarla.

Tuttavia, proprio a causa della sua plasticità, la cultura non fornisce un unico modello, ma una pluralità di modelli di comportamenti spesso assai diversi tra loro. Antropologi e sociologi, ma ancor prima viaggiatori, mercanti e missionari, hanno più volte sottolineato la presenza di modi di vita molto diversi da quelli ai quali siamo abituati e che difficilmente possiamo definire "naturali". Se infatti normalmente si ignora la dimensione culturale del proprio "mondo", poiché con l'abitudine siamo portati a considerare naturali e inevitabili anche i comportamenti di più diretta derivazione sociale, nel caso di consuetudini, credenze e modi di vita più distanti la capacità di osservazione diviene più acuta. Così gli studi degli antropologi costituiscono un repertorio prezioso per l'indagine sociologica, che tramite essi riesce a cogliere caratteri altrimenti difficilmente osservabili. Valori e norme di comportamento differiscono ampiamente da cultura a cultura, contrastando spesso in modo radicale con ciò che i membri delle società occidentali considerano normale. In Occidente, per esempio, si mangiano i vitelli, ma non i cuccioli del gatto e del cane, considerati invece prelibatezze in altre parti del mondo. Gli ebrei non mangiano il maiale; gli indù invece sì, ma rifiutano la carne bovina. Gli occidentali considerano il bacio come un normale aspetto del comportamento sessuale, ma in molte altre culture questa pratica è sconosciuta o giudicata disgustosa. In molti paesi musulmani il volto e i capelli femminili vengono rigorosamente coperti e in alcuni casi totalmente nascosti da un abito-sacco (il burka) provvisto solo di una specie di rete in prossimità degli occhi e del naso. Le donne occidentali sono libere di acconciare i capelli come meglio credono ed espongono liberamente allo sguardo altrui il proprio volto e il corpo, ma, tranne situazioni eccezionali, tengono il seno coperto. Presso diverse popolazioni africane che serbano i costumi tradizionali, invece, il seno femminile viene normalmente esibito senza che ciò crei il minimo imbarazzo o provochi scandalo.

Le differenze culturali non riguardano solo aspetti che potrebbero sembrare marginali, ma penetrano nelle dimensioni etiche più profonde, così da investire anche valori morali fondamentali.

Nell'Occidente moderno, per esempio, l'omicidio volontario dei neonati e dei bambini viene considerato un crimine abominevole, mentre nella cultura tradizionale cinese le femmine venivano di frequente strangolate alla nascita, essendo considerate un peso per la famiglia.