Perché le culture?

La spiegazione funzionalista

Sin dai primi decenni del '900, diversi studiosi (come Malinowski e Radcliffe-Brown e più recentemente Parsons e Merton) hanno introdotto il concetto che la cultura di un popolo è un insieme complesso, i cui elementi hanno senso solo all'interno della rete di relazioni in cui sono inseriti e che a loro volta consentono di mantenere. Secondo tale approccio, società e cultura formerebbero un sistema di parti interdipendenti, all'interno del quale ogni aspetto è funzionale all'ordine sociale complessivo. Sulla scorta di questa impostazione, si può dire che per comprendere il significato di un singolo elemento culturale è necessario rapportarlo all'insieme di cui partecipa, altrimenti esso risulterà assurdo, o al limite compreso all'interno di significati che non gli appartengono. La spiegazione di un tratto culturale particolare implica pertanto l'analisi delle funzioni che esso svolge per l'intero sistema.

In base a quest'ottica, la danza in onore del sole, celebrata presso i Cheyenne, non rappresentava l'abitudine assurda di un popolo poco sviluppato, ma rivestiva un'importanza particolare per la sopravvivenza sociale di tale popolazione. La stranezza del rituale riguardava la periodicità dell'avvenimento, durante il quale si riunivano i diversi gruppi della tribù, che in questo modo erano costretti a trascurare le attività produttive con conseguente danno economico. Anche qui l'analisi funzionalista tende a scorgere la causa in relazione al sistema generale: la danza costituiva per l'intera tribù uno scopo comune, che forniva l'occasione per ristabilire o rafforzare i legami sociali e contribuiva a sviluppare il sentimento di appartenenza a un unico popolo in tutti gli individui, altrimenti frazionati in gruppi dispersi.