La specie umana

Introduzione

Nella maggior parte degli esseri viventi il comportamento è legato all'istinto, vale a dire a modelli tramandati dall'informazione genetica che ne indirizzano la condotta al fine di consentirne la sopravvivenza all'interno di habitat particolari. Così, le migrazioni degli uccelli, le rotte dei salmoni che dal mare risalgono i fiumi per deporvi le uova, il letargo degli orsi ecc. sono tutti fenomeni legati a tendenze innate che dirigono con precisione l'agire degli individui appartenenti a quella determinata specie. L'importanza della componente istintiva è palese: essa consente reazioni rapide e funzionali che sostengono la sopravvivenza delle specie in questione. Il limite di ciò consiste invece nella rigidità del comportamento istintivo, che rende tale comportamento inadeguato di fronte a repentini cambiamenti ambientali.

Nell'accezione della biologia e della sociologia, un istinto è un modello di comportamento complesso geneticamente determinato. Sono istintivi, per esempio, i rituali di corteggiamento, le rotte migratorie, le complesse procedure di costruzione della tana o del nido. Una conferma viene dagli esperimenti di Williams (1972) sull'uccello tessitore del Sud Africa: gruppi di tali animali sono stati allevati per cinque generazioni in un luogo privo dei materiali normalmente usati per la costruzione del nido. Reinseriti nell'ambiente originario, si dimostrarono però capaci di scegliere, tra i tanti materiali a disposizione, stecchi e peli particolari con cui edificavano nidi della stessa forma di quelli tipici della loro specie.

Negli esseri umani non si riscontra nulla di simile: i comportamenti ereditari si riducono per lo più ai riflessi primitivi e ad alcuni bisogni fondamentali. Per esempio, i neonati compiono l'atto di succhiare se viene loro offerto un capezzolo o una tettarella, ma anche la punta di un dito (riflesso di suzione); i bambini piccoli tendono in alto le braccia per afferrarsi a un sostegno e ritirano bruscamente la mano se capita loro di toccare una superficie che scotta. Non solo: ha un fondamento biologico il nostro bisogno di nutrirci, di avere un'attività sessuale e di mantenere la temperatura corporea a certi livelli. Ma nonostante tale sostrato ereditario, sia i riflessi sia i bisogni vengono ben presto inseriti all'interno di sistemi culturali che ne modificano radicalmente le manifestazioni. Così il bisogno di cibo diviene il bisogno di determinate pietanze (di spaghetti e non di formiche arrosto, per esempio) e si struttura secondo orari ben definiti che hanno poco a che vedere con il bisogno originario.

Gli esseri umani, inoltre, riescono a controllare anche i propri bisogni fondamentali secondo modalità che non sembrano avere riscontro tra gli animali. Così, per esempio, i mistici riescono a digiunare per periodi di tempo molto lunghi, oppure certi individui possono scegliere il celibato per una parte o per la totalità della propria esistenza, mentre altri possono contraddire deliberatamente l'istinto di sopravvivenza compiendo azioni che sanno suicide.