Il gruppo di pressione

  • Introduzione

Introduzione

I sociologi definiscono "gruppi di interesse" quelle collettività (che possono non essere gruppi in senso stretto, ma anche categorie professionali, raggruppamenti etnici, frazioni di classi sociali ecc.) che si mobilitano per difendere i propri specifici interessi nei confronti della società in generale o dello Stato e si organizzano in varie forme di associazione per la tutela e l'affermazione di tali interessi. Tra i gruppi di interesse (che possono essere finalizzati al perseguimento di obiettivi anche assai differenti), una posizione di rilievo occupa il "gruppo di pressione". Questo presenta infatti la caratteristica specifica di perseguire gli interessi del gruppo intervenendo in vario modo sui centri di potere, fino a esercitare un'azione di pressione, appunto, sulle istituzioni governative e su quelle politiche più in generale. Il suo scopo è quindi quello di influenzare il processo delle decisioni politiche, di volta in volta con minacce di sanzioni o promesse di servizi o ricompense. Il gruppo di pressione si distingue nettamente dal partito politico in quanto esso rappresenta interessi omogenei, quelli del "gruppo", mentre il partito, almeno tendenzialmente, si riferisce a gruppi eterogenei, promuovendo l'integrazione e l'armonizzazione degli interessi della comunità dei cittadini. Inoltre, il partito ha come obiettivo primario l'assunzione di responsabilità pubbliche, mentre il gruppo di pressione agisce attraverso le autorità già costituite dai processi politici.

L'esistenza dei gruppi di pressione è ormai legittimata nei sistemi politici complessi dell'Occidente industrializzato, e va probabilmente collegata con la complessità della società moderna e della sua struttura economica, nonché con la forte differenziazione degli interessi collettivi conseguente alla specializzazione nella produzione e distribuzione dei beni e dei servizi, fenomeni tutti, questi, a cui si sommano le differenziazioni etniche, religiose e culturali tipiche di una società laica e pluralista.