Perché lo Stato

La prospettiva funzionalista

Il funzionalismo giustifica la distribuzione diseguale del potere tra i membri della società in ragione del raggiungimento degli obiettivi sociali complessivi. La vita politica, anziché nella lotta tra le classi per il controllo delle risorse, consisterebbe in una serie di processi cooperativi e decisionali inscindibili tra loro. In particolare, Parsons ritiene che siano i valori sociali a dar forma allo Stato e non viceversa: i valori della società determinano gli obiettivi che il sistema politico persegue. Di conseguenza il governo è considerato innanzi tutto uno strumento più o meno efficace per raggiungere tali valori. Le relazioni fra i sottosistemi sociali, come il governo o l'economia, sono relazioni di scambio e in quanto tali implicano rapporti di cooperazione e di contributo ai fini comuni, non rapporti di mero dominio e sottomissione. Parsons ammette che i governi possano ricorrere a sanzioni negative per assicurare l'obbedienza dei cittadini, ma preferisce sottolineare gli effetti positivi di tale obbedienza, come la fiducia nella legittimità del governo e nei suoi valori sociali. In questo senso un ruolo centrale è svolto in ogni società dai processi di socializzazione, i quali consentono di comunicare alle nuove generazioni il sistema di valori della società nel suo complesso, compresi modalità e obiettivi dei processi politici.

Complessivamente, dal punto di vista funzionalista la posizione dominante dello Stato nelle società moderne si spiega in riferimento alle funzioni che esso svolge, grazie alle quali si conserva la complessiva compattezza del sistema sociale. Tali funzioni, che ruotano tutte intorno alla funzione essenziale e onnicomprensiva della conservazione della compattezza e dell'ordine sociale, sono soprattutto:

-l'imposizione delle norme: lo Stato si assume il compito di codificare, attraverso l'attività legislativa, le norme più rilevanti. Esso garantisce l'osservanza di queste norme applicando a chi le viola delle sanzioni. Il diritto penale definisce e reprime le forme di devianza e di criminalità, quello civile definisce e tutela i diritti degli individui e dei gruppi;

-l'arbitrato nei conflitti: lo Stato opera come mediatore fra gli interessi in conflitto per l'assegnazione delle risorse, istituendo gli strumenti necessari per comporre le dispute;

-la programmazione: una società complessa come quella moderna rende necessari molteplici interventi diretti dello Stato, nell'ambito dell'economia, della formazione, dell'assistenza ecc. Per porre mano a politiche uniformi e coerenti, le decisioni devono essere prese a un livello relativamente centralizzato;

-i rapporti internazionali: lo Stato è responsabile dei rapporti politici, economici e militari con gli altri paesi.