Politica e società

Il "sistema politico"

Già verso la fine del XIX secolo interviene un altro essenziale mutamento: la massificazione e, in qualche caso, la democratizzazione della politica. Le masse entrano stabilmente nella sfera della politica cambiandola in profondità: se il processo decisionale resta all'interno dello Stato e della sua organizzazione, i processi politici che portano a determinare le decisioni travalicano la sfera dello Stato e delle sue istituzioni. Ciò che da questo momento in poi deve essere pensato è il concetto di "sistema politico" come un complesso insieme di elementi (partiti, sindacati, gruppi di pressione ecc.) che influenza e per certi aspetti comprende lo Stato. A una concezione verticale della politica (intesa come insieme di processi decisionali che appartengono a una sfera autonoma e separata dalla società e che su questa influiscono) si ricollega così l'originaria dimensione orizzontale della politica, dando luogo a un complesso sistema di costante interazione tra processi sociali e processi politici. In tale sistema le decisioni politiche (che possono riguardare diversi ambiti ­ l'economia, la religione, il costume ecc. ­ e per lo più si esprimono sotto forma di leggi) sono decisioni che provengono da spinte collettive, da attori sociali, e che assumono la forma della politica in quanto istituzionalizzate da un personale collocato in sedi politiche (parlamento, governo ecc.). L'autonomia della sfera politica permane anche negli odierni paesi democratici in cui le decisioni riflettono richieste provenienti dalla società, poiché le istituzioni politiche entro le quali si concludono i processi decisionali sono comunque chiaramente distinguibili dalle altre istituzioni.