Politica e società

L'autonomia della politica

È solo nell'età moderna che la sfera della politica acquista una sua autonomia. Se ne trova testimonianza, per esempio, nell'opera di Machiavelli, dove la politica comincia a distinguersi rispetto alla morale e alla religione. Ma per trovare l'istituzione di una diversità tra sfera della politica e sfera della società, che implica la distinzione tra Stato e società, si deve attendere il progressivo affermarsi di un'economia autoregolata, processo che si viene compiendo durante il '700. Economisti come Adam Smith e David Ricardo, mostrando come la vita economica sia dotata di propri principi di organizzazione, evidenziano altresì quanta parte della vita associata non sia regolata e regolabile dalle leggi dello Stato. Inoltre il costituzionalismo liberale, da Locke a Montesquieu, riducendo la discrezionalità dello Stato, amplia lo spazio e la legittimità di una vita sociale autonoma. Per effetto dei profondi mutamenti politici, economici e sociali intervenuti nel '700 in Europa, la società della prima metà dell'800 si viene configurando come una realtà talmente autonoma e distinta dalla politica da diventare, con Comte, l'oggetto di una scienza propria, la sociologia, appunto. Al tempo stesso anche la sfera del politico assume un'autonomia sempre più spiccata, configurandosi come diversa non solo dalla sfera della morale, della religione, del diritto e dell'economia, ma anche dalla sfera del sociale. Dalla dimensione orizzontale che la caratterizzava originariamente, e che è diventata l'ambito del sociale, la sfera della politica si sopraeleva e si restringe, denotando la sfera dell'attività di legislazione e governo, in pratica quanto appartiene all'azione dello Stato.