Movimenti di popoli nell'Europa post-carolingia e in Oriente

Introduzione

Tra la fine del IX e l'inizio del X sec. l'Europa viene invasa da diverse popolazioni esterne. In questo periodo difficile anche per la disgregazione dell'Impero carolingio, tali invasioni hanno conseguenze terribili. I vescovi, riuniti a Reims nel 909, le interpretarono decisamente come una manifestazione della collera di Dio. I principali aggressori premevano da tre differenti direzioni: da nord i Normanni, da sud i Saraceni e da est i Magiari. La resistenza fu organizzata lentamente ma in modo efficace: furono costruiti castelli come luoghi di rifugio, alcuni territori di confine fungevano da protezione per quelli più interni, le flotte controllavano le coste. In Italia, alcuni mercenari normanni, giunti nell'XI sec. per porsi al servizio del miglior offerente fra Bizantini, città avversarie di questi e Longobardi, conquistarono Puglia, Calabria, Campania e Sicilia, dando vita al Regno normanno di Sicilia, portato all'apogeo da Ruggero II. Le sorti del Regno si legarono in seguito a quelle dell'Impero svevo. Contemporaneamente in Oriente si espandeva la popolazione dei Mongoli che fece il proprio ingresso nella storia mondiale nel 1206, sotto la guida di Gengis Khan. L'immenso Impero formato dai suoi successori, tra cui Kubilay Khan (presso il quale soggiornò l'italiano Marco Polo) si avviò al crollo definitivo solo all'inizio del 1400 con la morte del grande sovrano Tamerlano.