Europa e Stati Uniti nella seconda metà dell'Ottocento

Francia: dalla Comune di Parigi all'affaire Dreyfus

Sconfitta dai Tedeschi, la Francia si trovò divisa. Mentre il governo nazionale era nelle mani di Thiers (che dall'ago. '71 fu nominato anche presidente della Repubblica), a Parigi infuriava l'ennesima rivoluzione democratico-socialista. L'Assemblea nazionale (riunita a Bordeaux) e l'esecutivo intervennero imponendo alla città la consegna dei cannoni. I Parigini, allora, si sollevarono dando vita alla Comune (mar.-magg. 1871). In aprile e maggio si combatté una guerra civile culminata nella settimana di sangue (21-28 magg.) in cui un esercito governativo comandato da MacMahon fece più di 20 mila vittime. Tra tentativi di restaurazione monarchica (1873, a opera del duca di Chambord), l'emanazione di una Costituzione (1875) destinata a vigere fino al 1940, il varo di leggi di grande utilità sociale (istruzione, la libertà di stampa e riunione, ecc.), un tentativo di colpo di Stato di destra fallito (lo guidò il debole generale Georges Boulanger che, accusato di tradimento, si suicidò nel 1891), scandali politici (affaire Dreyfus, dal 1894), e stagnazione economica, il paese giunse all'inizio del nuovo secolo affetto da tensioni preoccupanti.

La Russia e la Guerra di Crimea

Le mire russe contro l'Impero Ottomano erano di vecchia data: già prima della guerra del 1878 di cui si è parlato, nel 1853, la Russia di Nicola I da un lato, la Turchia, l'Inghilterra e la Francia dall'altro, combatterono la Guerra di Crimea, scoppiata per il controllo del Bosforo. Il conflitto si risolse con la vittoria della coalizione (cui dal genn. '55 aderì anche il Piemonte). Il seguente Congresso di Parigi (25 febb.-30 mar. '56) sancì la neutralizzazione del Mar Nero e l'integrità della Turchia. Dopo la sconfitta, il nuovo zar Alessandro II (1855-1881), introdusse nel paese provvedimenti innovatori (fu abolita la servitù della gleba, 1861): ma non furono decisivi. Nacque il populismo: giovani intellettuali andarono tra il popolo predicando l'anarchismo di Michail Bakunin (1814-76) come alternativa allo zarismo. Questo movimento organizzò senza successo tentativi rivoluzionari nel 1874-75. Lo zar, scampato a vari attentati, fu ucciso il 13 mar. 1881.

Inghilterra

In Inghilterra a partire dal 1846 (anno in cui cadde il governo Peel) i liberali Henry John Palmerston (1784-1865) e William Ewart Gladstone (1809-98), insieme al conservatore Benjamin Disraeli (1804-81), furono i politici più rappresentativi. Palmerston, fu primo ministro quasi ininterrottamente dal '55 al '65. Durante la sua presidenza, si registrò un forte sviluppo economico. Alla sua morte, fu insediato il primo gabinetto Gladstone (1868-74), forse il più riformatore dell'XIX sec. Rilevanti i provvedimenti adottati nella cattolica Irlanda (aboliti i privilegi della chiesa anglicana). Nel 1885 un nuovo governo Gladstone varò una riforma elettorale: 5 milioni di inglesi ottennero il diritto di voto.