I moti del '20 e del '30. L'indipendenza dell'America Latina

La Francia e i moti del '30-'31

In Francia, Luigi XVIII, concessa una Carta costituzionale il 4 giugno 1814, governò il paese all'insegna del moderatismo. Alla sua morte però il fratello Carlo X (1824-1830) ridiede vigore alle speranze dei reazionari. Il 25 lug. 1830 emanò 4 ordinanze che limitavano le libertà fondamentali. Questo gesto scatenò la rivolta a Parigi (Trois Glorieuses, 27-29 lug.). Carlo fuggì e il trono fu offerto a Luigi Filippo d'Orléans (9 ago.) destinato a regnare fino al 1848. Il Parlamento d'ora in poi assunse il controllo delle azioni del sovrano. Sull'onda di questi fatti le società segrete ripresero l'iniziativa. Nel Regno dei Paesi Bassi esse tennero le fila della secessione della minoranza belga contro la maggioranza olandese. La rivolta, scoppiata a Bruxelles il 25 ago. 1830, consentì al Belgio di conseguire l'indipendenza: la corona fu offerta a Leopoldo di Sassonia Coburgo (1831-1865). In Polonia un moto scatenato il 29 nov. 1830, sperando vanamente nell'aiuto francese, fu soffocato dalle truppe dello zar l'8 sett. 1831. Nel Ducato di Modena e nello Stato Pontificio, analoghe sollevazioni ebbero come protagonisti il contraddittorio Francesco IV d'Asburgo-Este e i settari Enrico Misley e Ciro Menotti. Quest'ultimo, arrestato alcuni giorni prima che scattasse il piano insurrezionale, fu impiccato. Le società segrete ormai imboccavano il tunnel di una profonda crisi.