La Prima Guerra Mondiale

I trattati di pace

Il conflitto mondiale aveva causato più di 10 milioni di vittime e prostrato le economie delle potenze in guerra. Occorreva porre rimedio alle ragioni profonde del conflitto. Il presidente americano Wilson , convinto di questo, l'8 genn. 1918, fissò in “14 punti” le premesse per la futura pace. Per definire il nuovo assetto mondiale dopo la guerra si tenne una Conferenza di Pace a Parigi (inaugurata il 18 genn. 1919). Vi parteciparono i rappresentanti delle 27 nazioni vincitrici del conflitto, ma il potere decisionale venne spartito tra Inghilterra (rappresentata da Lloyd George), USA (Wilson), Francia (Clemenceau) e Italia (Orlando). Subito, tuttavia, Orlando fu emarginato dalle trattative. La pace con la Germania fu siglata a Versailles (28 giu. 1919) con un trattato che imponeva condizioni pesantissime: il paese perdeva 75 mila chilometri quadrati di territorio (7 milioni di abitanti) e tutte le colonie affidate con mandati alle potenze vincitrici. L'Alsazia e la Lorena erano cedute alla Francia; la Posnania e una parte della Prussia Orientale alla Polonia. Vi furono le cessioni, tramite plebisciti, dello Schleswig settentrionale alla Danimarca, dell'Eupen-Malmedy al Belgio, dall'Alta Slesia alla Polonia. Fu stabilita l'occupazione alleata della riva sinistra del Reno per quindici anni. Plebisciti avrebbero avuto luogo nella Saar, nello Schleswig, in Alta Slesia e nella Prussia Orientale. Danzica diveniva città libera. Quasi del tutto smilitarizzata, la Germania restava in balia delle potenze che le imposero una pesantissima penale. Con l'Austria fu stretta la Pace di Saint-Germain (Parigi) il 10 sett. 1919. Essa riconosceva la frontiera del Brennero all'Italia (che annetteva così il Trentino e il Tirolo meridionale) e la formazione dei nuovi Stati di Cecoslovacchia, Polonia e Jugoslavia cui andavano molti territori austriaci. Vietava un'eventuale fusione con la Germania (Anschluss). L'Austria, nel 1919, era ridotta a un ottavo dei suoi possedimenti precedenti. Le condizioni di pace per l'Ungheria furono stabilite con il Trattato del Trianon (4 giu. 1920) per cui essa (repubblica dal nov. '18) passava da 20 a 8 milioni di abitanti perdendo territori a vantaggio di Cecoslovacchia, Jugoslavia e Romania. Il 27 nov. 1919, fu siglato il Trattato di Neuilly con la Bulgaria che cedette la Tracia alla Grecia, la Dobrugia alla Romania e la Macedonia alla Jugoslavia. Con la Turchia, infine, venne stipulata la Pace di Sèvres il 10 ago. 1920, con cui questa rinunciava a tutti i territori non turchi dell'Impero (Arabia, Armenia, Siria, Libano, Palestina, Iraq, Tracia). La Francia e ancor di più la Gran Bretagna conseguirono una posizione dominante nel Medio Oriente. Accogliendo le proposte americane, il 28 apr. 1919 fu costituita la Società delle Nazioni, organismo internazionale finalizzato al mantenimento della pace. Gli Imperi centrali, l'Impero Ottomano e la Russia degli zar scomparvero, sostituiti da altrettante nuove entità nazionali.