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II maoismo

L'esperienza comunista cinese fu alquanto differente da quella sovietica (orientata particolarmente al potenziamento del settore industriale). Mao, infatti, operò una profonda reinterpretazione della dottrina marxista rivalutando l'apporto delle classi contadine, determinanti nelle realtà dei paesi in via di sviluppo rispetto al debole proletariato urbano. Il cosiddetto “maoismo” evidenziò in particolare la necessità di pianificare una crescita più equilibrata tra agricoltura e industria e di tenere costantemente vivo lo spirito rivoluzionario per impedire il ricostituirsi dei privilegi tradizionali cinesi e della stratificazione in classi. In sostanza, Mao Tsetung fu un accanito sostenitore della “rivoluzione permanente” e per questo suo orientamento fu costretto a scontrarsi con forti resistenze all'interno del Partito Comunista Cinese. Finché Mao restò in vita, le sue idee continuarono a suscitare un certo interesse; furono però accantonate poco dopo la sua morte awenuta nel 1976. Lontano dalla Cina, con le sue componenti egualitaristiche e antiburocratiche, il maoismo ha influenzato numerosi movimenti extra-parlamentari e la nuova sinistra negli anni '60 e '70 nonché esperienze guerrigliere nel terzo mondo (a esempio Sendero Luminoso).