La Russia da Krušcëv alla perestroijka

L'URSS da Brežnev a Gorbacëv

L'URSS da Brežnev a Gorbacëv. Dopo la destituzione di Kruscëv il potere passò a una direzione collegiale in cui presto acquistò peso la figura di Leonid Breznev (1906-1982). Questi riabilitò in parte Stalin e si sforzò di soffocare ogni opposizione (dissidenti fuggiti o confinati); in economia fallì il tentativo di risollevare l'agricoltura; in politica estera non esitò a proseguire nella corsa agli armamenti e a favorire gli antimericani in ogni controversia che avesse per protagonisti gli USA. (Furono favoriti il colonnello Gheddafi in Libia, i Palestinesi in Medio Oriente e, con uomini e mezzi, i filo-comunisti della guerriglia in Afghanistan, 1979). Morto Breznev, dopo le brevi parentesi presidenziali di Cernenko e Andropov, fu eletto segretario del PCUS Michail Gorbacëv (11 mar. 1985) che avviò la perestroijka (ristrutturazione economica, politica e sociale dell'URSS) e scelse di collaborare con l'ovest per porre fine alla “guerra fredda”: importanti i colloqui con Reagan (1986-'87) e con il suo successore George Bush (accordi START, 1991).