La caduta dei regimi comunisti

L'unificazione delle due Germanie

La democratizzazione dell'Ungheria portò il governo di Budapest ad annunciare lo smantellamento della “cortina di ferro” al confine con l'Austria (magg. 1989). Appresa la notizia, nell'estate i tedeschi orientali fuggirono a migliaia delusi dalla politica del presidente Erich Honecker . Attraverso l'Ungheria essi si diressero verso l'Austria, oppure si rifugiarono nelle ambasciate tedesche federali di Budapest e Praga sperando di raggiungere l'Ovest. Nel paese, intanto, la popolazione spossata iniziò a manifestare per le strade. Nel sett. 1989 la città di Lipsia divenne la culla della “rivoluzione tranquilla”: lungo i suoi viali si snodavano continui cortei di protesta. Invano Honecker sperò di ottenere l'appoggio di Gorbaciov: il leader sovietico negò ogni aiuto. Gli eventi precipitarono: il 18 ott. Honecker fu estromesso dalla guida del Partito Comunista (SED) e dello Stato da Egon Krenz, membro del politburo appoggiato da Gorbačëv. Visto che l'esodo dalla Germania Est non si placava, la sera del 9 nov. venne annunciata l'apertura del Muro di Berlino. A più di 28 anni dalla sua erezione crollava il simbolo della divisione dell'Europa. Sempre in nov., dopo le dimissioni di Willy Stoph, primo ministro dal 1964, il riformatore Hans Modrow fu incaricato di creare un nuovo governo, ma ormai la popolazione invocava l'unificazione con la Germania Ovest. Le prime libere elezioni (mar. '90) segnarono la vittoria dei democristiani. Dopo rapide trattative le due Germanie vennero unificate (3 ottobre 1990).