La Francia di Luigi XIV

La Reggenza

Richelieu e Luigi XIII morirono a distanza di un anno uno dall'altro, rispettivamente nel 1642 e nel 1643, lasciando la Francia in un momento di gravi tensioni. La vedova Anna d'Austria fu nominata reggente per il giovane Luigi XIV e il cardinale Mazarino ebbe l'incarico, nel Consiglio del re, che era già stato di Richelieu. La volontà di rafforzare l'autorità regia e costruire un apparato burocratico centralizzato urtò contro il potere della nobiltà e il particolarismo locale. Le vittorie del principe di Condé, capo del partito nobiliare, durante la Guerra dei Trent'anni a Rocroi (1643) e Lens (1648) aumentarono le pretese della nobiltà. Mazarino, forte dei successi militari, negoziò abilmente la Pace di Vestfalia (1648) riuscendo a ottenere per la Francia l'Alsazia e il riconoscimento definitivo di Metz, Toul e Verdun. La guerra aveva moltiplicato i conti dello Stato e la pressione fiscale, Mazarino agì con spregiudicatezza ricorrendo alla venalità delle cariche ma trattenendo alcune mensilità per l'erario dello Stato. Nel 1648 ci fu la Fronda Parlamentare originata dal rifiuto del Parlamento di Parigi di registrare un Editto reale che privava i membri delle corti sovrane (tra cui lo stesso Parlamento) del loro emolumento annuale. Il Parlamento votò invece l'atto di unione con il quale si impegnava ad assumere il controllo dello Stato rinunciando a imporre nuove tasse. Mazarino fece imprigionare i capi parlamentari ma la rivolta di Parigi lo costrinse a liberarli. Il cardinale, la regina e il giovane Luigi XIV furono costretti ad abbandonare la città mentre l'esercito di Condé l'assediava. Con la Pace di Rueil (1649) il Parlamento rinunciò a ogni pretesa di governo in cambio di un'amnistia generale. Gli aristocratici reagirono con la Fronda dei Prìncipi animata dal desiderio di controllare il re e il potere dello Stato. Mazarino fece arrestare il principe di Condé, capo dei rivoltosi, ma una nuova sollevazione lo costrinse all'esilio (1651). La vittoria delle truppe fedeli alla reggente permise il ritorno della Corte a Parigi e il richiamo di Mazarino (1652). In campo europeo Mazarino riprese la guerra con la Spagna, grazie alla vittoria alle Dune (1658) poté negoziare la Pace dei Pirenei (1659) che rese definitivo il primato francese in Europa: ottenne il controllo del confine renano e stipulò il matrimonio fra Luigi XIV e l'Infanta di Spagna Maria Teresa. Alla sua morte (1661) Luigi XIV decise di governare senza intermediari.