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L'Anglicanesimo

La Chiesa anglicana fu costituita dal re Enrico VIII, che con l'Atto di supremazia (1534) si sostituiva al papa nel governo della Chiesa inglese, a causa del rifiuto di papa Clemente VII di concedergli l'annullamento del matrimonio con Caterina d'Aragona. Enrico VIII, dopo la scomunica, sottrasse l'Inghilterra al controllo papale ma conservò la struttura dogmatica cattolica (mantenendo tutti i sacramenti e nominando direttamente i vescovi), senza accogliere i principi del protestantesimo. Con il regno di Edoardo VI si accentuarono invece gli influssi calvinisti evidenti nel Book of Common Prayer (1552) che ammetteva solo due sacramenti, battesimo ed eucarestia. Dopo la restaurazione cattolica di Maria Tudor, Elisabetta I ritornò all'Anglicanesimo con il rinnovo dell'Atto di Supremazia e la pubblicazione dei Trentanove articoli (1561) che abolivano il celibato ecclesiastico. Il sovrano diveniva il supremo governatore negli affari ecclesiastici, riservando al Parlamento il controllo della predicazione e dei sacramenti e l'applicazione del Book of Common Prayer.