Lo sviluppo economico e demografico del Cinquecento

La popolazione

La crescita della popolazione europea agli inizi del Cinquecento non è ancora riuscita a colmare i vuoti provocati dalla peste del 1348 e dalle devastazioni della Guerra dei Cento anni. La situazione demografica si presenta con lievi differenze nei vari paesi: emerge come tratto comune una maggiore mobilità della popolazione, conseguenza di una società più aperta di quella medievale all'ascesa sociale e alla mobilità dei ruoli. In Spagna l'emorragia provocata dalla cacciata degli ebrei era stata compensata dal grande incremento della popolazione castigliana. In Portogallo l'aumento della popolazione era coinciso con la migrazione interna verso le ricche zone costiere, soprattutto verso la capitale Lisbona. La Francia con una popolazione attorno ai 19 milioni di abitanti è il paese più popoloso d'Europa. Nella penisola italiana la situazione è contraddittoria: alla staticità della Toscana si contrappone la vistosa crescita delle altre zone, in particolare delle isole; il tasso di urbanizzazione è molto alto: ben cinque città italiane superano i centomila abitanti: Genova, Venezia, Milano, Napoli e Palermo. La popolazione dell'area germanica, anch'essa in crescita, si concentra invece soprattutto in piccoli villaggi e nei borghi. Simile a quella tedesca è la situazione delle isole britanniche dove l'unica grande città è la capitale, Londra. Densamente abitate sono invece le Fiandre, unico caso in cui la popolazione urbana supera nettamente quella rurale; imponente è la crescita di Amsterdam destinata a raggiungere il suo periodo d'oro nel secolo successivo. Grande è lo sviluppo demografico anche nei paesi balcanici e in Polonia, unica nazione a non aver risentito della crisi del Trecento. Più a est l'importante sviluppo demografico della Russia coincide con l'espansione e la colonizzazione dei territori del nord. Da questa rapida panoramica emerge un'immagine complessa dell'Europa: il fenomeno dell'urbanizzazione riguarda quasi esclusivamente paesi come l'Olanda e l'Italia; alcuni paesi come la Francia, le isole britanniche e l'Impero hanno una situazione piuttosto statica, nell'Est europeo sono ancora vaste le zone da disboscare e i territori da colonizzare.