Ittiti, Ebrei e Fenici

I Fenici

I Fenici, secondo Erodoto provenienti dal Golfo Persico, instaurarono forti legami con i popoli della costa siriaca del Mediterraneo. Solo nella II metà del II millennio a.C. si dedicarono a un'attività marinara regolare, svolgendo, con i principati costieri di Biblo e Tiro, una funzione di intermediazione tra l'Egitto e la Mesopotamia. Lo sconvolgimento provocato nel Mediterraneo dai “Popoli del mare” attorno al 1200 a.C., favorì l'espansione economica e commerciale dei Fenici, soprattutto delle città di Tiro e Sidone. In seguito vennero create colonie in Spagna e Africa, tra cui Cartagine e Tartesso. I Fenici esercitarono in questo periodo anche un'egemonia culturale che portò alla diffusione del loro alfabeto. L'ascesa della potenza assira interruppe lo sviluppo della civiltà fenicia. Nel 675 a.C. cadde Sidone, mentre Tiro dovette sottomettersi a Babilonia un secolo dopo. Sotto il dominio persiano la Fenicia fu trasformata in provincia imperiale. Quando Alessandro Magno conquistò la regione, Tiro cercò di resistere ma, dopo un lungo assedio, capitolò nel 332 a.C.