L'Impero: da Traiano a Diocleziano

Introduzione

Durante il II sec. d.C., in seguito al crescente processo di unificazione dell'Impero, Roma perse la sua centralità. Tutti gli imperatori del ll sec., privi di discendenza, scelsero come successori persone effettivamente capaci, evitando contrasti interni e congiure di palazzo. L'Impero raggiunse in questo periodo la sua massima estensione: Traiano conquistò la Dacia e fece di tutta la Mesopotamia una provincia romana. Adriano rafforzò i confini della Britannia. Sotto Marco Aurelio, invece, le tribù germaniche dei Quadi e dei Marcomanni invasero l'Italia; la pace fu firmata da Commodo. Dopo 42 anni di regno della dinastia dei Severi, l'Impero piombò per 50 anni in uno stato di anarchia militare: si succedettero ben 21 imperatori. L'economia entrò in crisi; tramontò la cultura classica, sommersa da nuove dottrine filosofiche e dal diffondersi del Cristianesimo. Diocleziano, imperatore dal 284, cercò di risollevare le sorti dell'Impero.