La crisi dell'Impero Romano e l'affermarsi del Cristianesimo

Il Cristianesimo e i motivi delle persecuzioni

Le prime comunità cristiane erano sorte in seguito alla predicazione di Gesù Cristo (vissuto ai tempi di Augusto e Tiberio), degli apostoli e alla predicazione itinerante di Paolo di Tarso. I centri cristiani più importanti furono Antiochia, Corinto, Efeso, Alessandria e Roma. La penetrazione nell'Impero romano non fu arrestata nemmeno dalle periodiche persecuzioni scatenate dagli imperatori (tra cui Nerone, Domiziano, Decio, Valeriano e Diocleziano). Le ragioni delle persecuzioni erano varie: la preoccupazione delle autorità politiche per la forza persuasiva delle comunità cristiane che, con la loro organizzazione gerarchica, apparivano come uno “Stato nello Stato”; il rifiuto dei cristiani di riconoscere la divinità dell'imperatore; l'inquietudine dell'opinione pubblica che vedeva nella crisi dell'Impero una vendetta degli dei. Le cose cambiarono con Costantino e Teodosio, quando il Cristianesimo divenne elemento costitutivo dell'Impero.