La polis: dalla monarchia alla democrazia

Introduzione

Il termine greco polis, che significa “città”, indica la forma di governo tipica del mondo greco antico: la città-Stato. Espressione dell'innata tendenza alla frammentazione politica del mondo greco antico, la polis era formata in genere da un insediamento urbano, in cui avevano sede le strutture istituzionali, e da una fascia di territorio agricolo circostante. In tutte le poleis vi erano un'assemblea primaria dei cittadini e un'assemblea ristretta che aveva il compito di discutere preliminarmente i temi da dibattere pubblicamente. A questi due organi si affiancava un certo numero di magistrature con funzioni prevalentemente esecutive. I magistrati erano scelti per elezione diretta; le cariche più alte, che comportavano responsabilità economiche, erano in genere limitate ai cittadini più ricchi. L'evoluzione della polis fu caratterizzata dalla nascita e dall'intrecciarsi di diverse forme di governo, oltre che dalla diffusione di legislazioni scritte. Persa l'unità politica che aveva caratterizzato il Medioevo greco, il popolo ellenico manteneva tuttavia una certa unità tradizionale che si esprimeva anche in raduni periodici di tutte le città quali quello dei giochi panellenici (le Olimpiadi, dal sec. VIII a.C.) e soprattutto nei pellegrinaggi ad alcuni santuari come quelli di Delfi (che divenne il centro spirituale della cultura greca dove si trovava l'omphalos, o “ombelico del mondo”), di Delo e di Olimpia. Nacquero inoltre le prime forme di associazione tra abitanti di centri limitrofi che sostenevano culti influenti in tutto il territorio greco, le anfizionie; queste in alcuni casi assunsero anche valore di federazioni politiche.