Tra Repubblica e Impero: il Principato di Augusto

Introduzione

L'ultimo secolo della Repubblica, percorso da conflitti civili e instabilità politica, aveva messo in evidenza l'inadeguatezza del sistema di governo romano. Tutti sentivano il bisogno di una pacificazione. La classe dirigente non ammetteva la cancellazione delle istituzioni e considerava la monarchia assoluta come una negazione della libertà. Ottaviano comprese questa situazione: il suo potere, ottenuto tramite il cumulo di diverse magistrature, con prerogative giuridicamente definite, fu incentrato sul rispetto formale delle tradizioni istituzionali repubblicane e non trasmissibile ereditariamente. La solidità del governo di Augusto (titolo ottenuto dal senato) fu determinata dalla larga adesione del popolo al suo programma e dal senso di riconoscenza per l'instaurazione della pace. Augusto e i suoi più stretti collaboratori si impegnarono in una capillare attività ideologico-propagandistica, di cui furono cardini la pace civile (Pax Augusta), il recupero e il rinnovamento della storia gloriosa di Roma, il nuovo ordine morale e la ripresa della religione tradizionale, messaggi diffusi soprattutto da letterati e artisti protetti da Augusto stesso.