Cabìria
film italiano (1914) di G. Pastrone (che dannunzianamente si firmò Piero Fosco). Dalla II guerra punica alla caduta di Cartagine, il film narra le vicende della bambina “nata dal fuoco” sull'Etna, poi fanciulla al seguito della regina Sofonisba, per due volte salvata dall'erculeo schiavo Maciste che la sottrae al moloch africano. Per il costo (1.250.000 lire), la durata di lavorazione (6 mesi) e di proiezione (4 ore), le innovazioni tecniche (uso del carrello), la fastosità delle scenografie (il tempio del mostruoso dio Baal), la varietà degli esterni (Alpi, Sicilia, Tunisia), la relativa naturalezza della recitazione, i contributi “artistici” (le didascalie vergate da G. D'Annunzio, compensato con 50.000 lire-oro; la “sinfonia del fuoco” di I. Pizzetti), fu spettacolo sensazionale, a cavallo tra le fiabesche origini del cinema e il periodo delle grosse scoperte industriali. Ebbe successo mondiale ed esercitò grande influsso sul regista statunitense Griffith.