Copèpodi
sm. pl. [sec. XIX; dal greco kŏpē, remo+-pode]. Classe (Copepoda) di Crostacei presenti in mare e in acqua dolce, sia nel plancton sia nel benthos. Esistono anche forme che vivono tra i granelli di sabbia dei litorali marini e lacustri, nonché altre che parassitizzano pesci e altri organismi. Le dimensioni dei Copepodi variano generalmente da 0,5 mm a 1 cm, anche se alcune specie possono superare i 10 cm; il corpo è di forma subcilindrica, chiaramente segmentato, e può essere suddiviso in capo, torace e addome. Il torace è formato da 7 segmenti, di cui 1 o 2 fusi col capo a formare il cosiddetto cefalotorace. La regione addominale è costituita in genere da 4 o 5 segmenti. Il capo reca un unico occhio mediano (occhio naupliare) mentre sono sempre assenti occhi composti; un paio di prime antenne assai lunghe (possono essere costituite da una ventina di articoli), usate come organi locomotori, oltre che sensori; un paio di appendici molto brevi dette seconde antenne, a funzione sensoriale; le mandibole, le prime e le seconde mascelle. Il primo segmento toracico reca un paio di appendici (massillipedi), che intervengono nella manipolazione del cibo. Gli altri segmenti toracici, tranne il settimo, recano un paio di appendici; quelli addominali, invece, ne sono privi. L'addome termina con una furca, i cui rami sono dotati di lunghe setole. Mancano gli organi per la respirazione, che avviene attraverso il tegumento. In generale i Copepodi si nutrono di alghe unicellulari e di detriti organici; vi sono però anche specie predatrici e altre, come già detto, parassite. Nelle popolazioni di Copepodi sono sempre presenti individui dei due sessi. La femmina reca le uova fecondate in uno o due ovisacchi, situati in corrispondenza del cosiddetto segmento genitale. I Copepodi possono essere suddivisi negli ordini Calanidi, Ciclopidi, Arpacticidi, Monstrillidi, Notodelfidi, Caligidi, Lerneidi.